Con la sentenza n. 342/2025 del 3 marzo, la Corte di Appello di Napoli ha escluso i buoni pasto dal calcolo della retribuzione durante le ferie. Questo orientamento si discosta nettamente dall’ordinanza n. 25840/2024 della Corte di Cassazione, che invece aveva stabilito che i lavoratori hanno diritto ai ticket mensa anche nei giorni di ferie.
La differenza con l’Orientamento della Cassazione del 2024
L’ordinanza della Cassazione del 2024 aveva riconosciuto i buoni pasto come parte della retribuzione, ritenendo che dovessero essere erogati anche nei giorni di ferie, per garantire al lavoratore una retribuzione che non lo disincentivasse dal godere del proprio diritto al riposo. Orientamento non ‘gradito’ a Confindustria, che aveva espresso la propria visione in una nota.
La Corte di Appello di Napoli, invece, ha preso le distanze da questa interpretazione, riallineandosi a un orientamento più tradizionale della Cassazione stessa, espresso in precedenti pronunce (16135/2020, 5547/2021, 15629/2021).
Cosa rientra nella Retribuzione Feriale?
La Corte di Appello ha ribadito che la retribuzione feriale deve includere tutti gli elementi strettamente legati allo status professionale e personale del lavoratore. Tuttavia, non vanno considerati nel calcolo quei compensi che coprono spese occasionali o accessorie derivanti dall’attività lavorativa.
I Ticket Mensa sono Retribuzione?
Secondo la Corte di Appello di Napoli, i ticket mensa rientrano tra le agevolazioni assistenziali e non tra gli elementi retributivi fissi. Per questo motivo, non devono essere inclusi nella retribuzione feriale, a meno che specifici accordi sindacali non li qualifichino espressamente come parte integrante del trattamento economico del lavoratore.