Il Governo interverrà per correggere il calcolo degli acconti Irpef 2025, dopo il 10 aprile, con un provvedimento da 250 milioni di euro. A darne l’annuncio, dopo le denunce del CAF Cgil, è il quotidiano Milano Finanza. La questione è nata da un corto circuito normativo: la riforma fiscale ha ridotto le aliquote Irpef da quattro a tre, ma il metodo di calcolo degli acconti segue ancora le regole del 2023.
Questo ha creato una situazione in cui alcuni contribuenti potrebbero dover versare un anticipo fiscale maggiore, anche senza variazioni nei propri redditi.
Chi è coinvolto nel problema?
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha chiarito che non tutti i lavoratori dipendenti subiranno questo problema. La norma riguarda solo chi ha altri redditi oltre al lavoro dipendente, come:
- Affitti
- Lavoro autonomo occasionale
- Altri redditi soggetti a dichiarazione
Chi invece ha solo redditi da lavoro dipendente o pensione non è coinvolto, perché già soggetto a ritenuta d’acconto e quindi esente dall’obbligo di dichiarazione. E’ quanto chiariscono da via
Il rischio di un versamento in eccesso
L’incongruenza normativa ha fatto emergere un potenziale maggior carico fiscale per chi è obbligato al versamento degli acconti, stimato fino a 260 euro. Poiché il calcolo segue ancora le regole del 2023, alcuni contribuenti potrebbero dover anticipare un importo superiore a quello effettivamente dovuto con le nuove aliquote 2025. Tuttavia, questi versamenti in eccesso verranno recuperati nel saldo dell’anno successivo.
L’intervento del Governo: entro il 10 aprile
Il Governo ha assicurato che l’intervento sarà rapido, per evitare complicazioni burocratiche ai contribuenti. La correzione arriverà dopo il 10 aprile, quando sarà approvato il Documento di economia e finanza (Def).
In sintesi il provvedimento mira ad adeguare il calcolo degli acconti alle nuove aliquote Irpef ed evitare anticipi fiscali eccessivi per i contribuenti coinvolti.
Restano i dubbi su cosa accadrà ai modelli 730 presentato nei primi giorni di aprile. Appare utile consigliare, a questo punto, il rinvio della dichiarazione dei redditi dopo l’attuazione di questo provvedimento di modifica.