La Uilm ha presentato una querela contro StMicroelectronics, accusando l’azienda di aver costretto una lavoratrice iscritta al sindacato a revocare l’adesione per passare a un’altra organizzazione. Secondo il sindacato, il cambio di iscrizione sarebbe stato imposto come condizione per concludere un accordo di uscita dall’azienda.
La denuncia è stata depositata il 19 marzo presso la Procura della Repubblica di Monza, dopo aver raccolto prove che dimostrerebbero la pressione esercitata da una responsabile delle Risorse Umane del sito di Agrate Brianza.
Rocco Palombella, segretario generale Uilm, ha dichiarato che StMicroelectronics dovrà rispondere di questo atto grave davanti alla giustizia e non solo attraverso smentite a mezzo stampa. Il sindacato ha anche chiesto un incontro urgente con il Governo, evidenziando il ruolo strategico dell’azienda, controllata dallo Stato italiano tramite il Ministero dell’Economia.
Chi è StMicroelectronics e cosa fa
La StMicroelectronics è una delle principali aziende al mondo nel settore dei semiconduttori. Ha sede in Svizzera ma opera in diversi paesi, tra cui l’Italia, dove possiede importanti stabilimenti ad Agrate Brianza e Catania.
L’azienda è specializzata nella produzione di chip utilizzati in diversi settori, dall’automotive all’industria elettronica, fino all’intelligenza artificiale. StMicroelectronics è considerata una società strategica per l’innovazione tecnologica e riceve anche investimenti pubblici, motivo per cui il sindacato ritiene importante l’intervento del Governo.
Precedenti controversie che hanno coinvolto StMicroelectronics
Negli anni, StMicroelectronics è stata più volte al centro dell’attenzione per vicende sindacali e industriali. Tra i casi più rilevanti:
• 2023: Proteste dei lavoratori per le condizioni contrattuali e le richieste di migliori aumenti salariali.
• 2022: Polemiche per gli investimenti statali ricevuti e la gestione dei finanziamenti.
• 2019: Scioperi contro i tagli occupazionali in alcuni stabilimenti italiani.
Questa nuova denuncia solleva interrogativi sulla gestione dei diritti sindacali all’interno dell’azienda e potrebbe aprire un nuovo capitolo nelle relazioni industriali del settore.
Cosa succede ora
La vicenda è ora nelle mani della Procura di Monza, che dovrà esaminare le prove fornite dalla Uilm. Se le accuse venissero confermate, potrebbero esserci conseguenze legali per l’azienda.
Nel frattempo, il sindacato preme per un intervento del Ministero dell’Economia, che controlla indirettamente StMicroelectronics. La questione non riguarda solo il singolo caso della lavoratrice coinvolta, ma anche il rispetto delle libertà sindacali in una delle aziende più importanti per l’industria italiana.
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