Nella busta paga di un lavoratore metalmeccanico, la voce “Ulteriore detrazione L. 207/24” è pari a 63,74 euro. O altri importi variabili.

Molti si chiedono perché l’importo non sia 83,33 euro, il valore massimo previsto dal taglio del cuneo fiscale. Vediamo insieme qual è la risposta.
Ulteriore detrazione, cos’è?
L’“Ulteriore detrazione” è il modo con cui in busta paga viene indicato il bonus fiscale mensile introdotto dalla legge 207/2024. Il suo scopo è ridurre l’IRPEF mensile, aumentando così il netto in busta.
Nel 2025, per chi ha diritto al massimo del beneficio, vale 1.000 euro all’anno, ovvero 83,33 euro al mese.
Non tutti ricevono 83,33 euro
La detrazione prevista dalla legge di Bilancio è applicata con percentuali a seconda della fascia di reddito:
- fino a 8.500 euro → 7,1%
- da 8.501 a 15.000 euro → 5,3%
- da 15.001 a 20.000 euro → 4,8%
Oltre i 20.000 euro e fino a 32.000 euro, è prevista un’ulteriore detrazione fiscale di 1.000 euro annui, che corrisponde a un importo netto di 83,33 euro al mese per dodici mesi. L’importo quindi è netto. Si tratta di una detrazione, quindi non ha tassazione.
Per redditi tra 32.001 e 40.000 euro spetta una detrazione ridotta progressivamente fino ad azzerarsi.
Come si arriva a importi inferiori a 83,33 euro
Nel caso specifico del lavoratore metalmeccanico della busta paga di marzo, l’importo riconosciuto come “ulteriore detrazione” è di 63,74 euro. L’importo è più basso perchè evidentemente il lavoratore ha un reddito o più alto di 20.000 euro oppure più alto di 32.000 euro. Tale rilevazione è fatta da datore di lavoro sulla base delle dichiarazioni del lavoratore. Il calcolo è fatto mese per mese, in base al reddito teorico annuo stimato dal datore di lavoro.
Perché è importante controllare
Molti lavoratori pensano di avere sempre diritto agli 83,33 euro mensili, ma non è così.
Se si guadagna di più, il bonus diminuisce automaticamente. Per questo è importante verificare ogni mese la propria busta paga, guardando con attenzione la voce “Ulteriore detrazione L. 207/24”. Occorre considerare che un eventuale importo più basso può essere corretto — se c’è un errore — oppure può indicare un cambiamento nel reddito stimato.