Il 23 maggio 2025 gli operai metalmeccanici si fermano. A proclamare lo sciopero nazionale di 8 ore è USB Lavoro Privato, sindacato non firmatario del contratto collettivo, ma ben radicato in tante realtà produttive.
Nessuna firma al tavolo di rinnovo del CCNL, ma un segnale forte che arriva direttamente dalle fabbriche. Per molti lavoratori, lo sciopero USB vale quanto quello della triplice.
Chi firma il contratto, oggi non sciopera
Le sigle che siedono al tavolo con Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica Confapi – FIM, FIOM e UILM – il 23 maggio non saranno in sciopero.
La FIM è impegnata nel congresso nazionale a Napoli che confermerà il segretario Ferdinando Uliano. La FIOM è assorbita dal referendum organizzato dalla CGIL per l’8-9 giugno. E così, nessuno dei sindacati firmatari ha indetto mobilitazioni nel mese di maggio per il rinnovo del contratto metalmeccanico, ormai scaduto da quasi un anno. Salvo l’assemblea nazionale del 20 maggio.
Nessuna certezza sugli aumenti futuri
I lavoratori non sanno ancora quando arriverà il nuovo contratto né quali aumenti sono previsti. Oggi si va avanti solo con la clausola di garanzia legata all’IPCA depurato.
Un sistema che non convince. Perché l’IPCA – l’indice su cui si calcolano gli aumenti – esclude i beni energetici importati. Ma sono proprio quelli che pesano sulle bollette e sul pieno del carburante.
L’USB: “L’IPCA è un trucco per abbassare i salari”
USB denuncia da anni il meccanismo dell’IPCA: “Un parametro truccato che non misura il costo reale della vita. Serve solo a contenere i salari e tutelare i profitti”.
E mentre l’OCSE certifica che in Italia i salari reali sono crollati del 6,9% tra il 2019 e il 2023, i rinnovi contrattuali sembrano ignorare la realtà delle famiglie operaie.
Il contratto ESG: solo bonus e benefit detassati
La proposta di Federmeccanica per il nuovo contratto si chiama “ESG”. Prevede:
- 700 euro lordi di bonus annui, solo in aziende con utili elevati;
- niente scatti di anzianità, sostituiti da un generico “elemento di continuità”;
- 400 euro in flexible benefits, da spendere in modo vincolato.
Per USB è un modello che non garantisce aumenti certi, né recupera il potere d’acquisto perso.
Anche senza firma, lo sciopero manda un messaggio forte
USB non ha firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Ma il 23 maggio scende in campo. E lo fa con la stessa efficacia delle grandi sigle. Perché la legittimità di uno sciopero si misura nella partecipazione nei luoghi di lavoro, non nelle sigle al tavolo.
In tante aziende dove USB è presente, lo sciopero sarà un modo per dire basta: basta contratti truccati, basta silenzi su stipendi e orari, basta attese infinite.