Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fatto discutere il mondo del lavoro, chiarendo un punto importante: fumare sul posto di lavoro, da solo, non basta per licenziare un dipendente, se non ci sono rischi reali per la sicurezza.
Il caso riguarda una lavoratrice licenziata dopo essere stata sorpresa a fumare nel bagno dell’azienda. I giudici hanno dato ragione alla dipendente, ribadendo che serve una valutazione concreta del pericolo causato dalla condotta.
Vediamo nel dettaglio cosa è successo e le implicazioni per i lavoratori metalmeccanici.
La vicenda: fumava in bagno, ma non c’erano rischi concreti
Tutto è iniziato in un’azienda del Vicentino. Una lavoratrice è stata sorpresa a fumare nella toilette aziendale, in violazione del regolamento interno. L’azienda ha deciso di licenziarla per giusta causa, sostenendo che il suo comportamento rappresentasse un rischio per la sicurezza.
La lavoratrice ha impugnato il licenziamento, e dopo un percorso giudiziario arrivato fino alla Corte di Cassazione, è stato deciso che potesse essere reintegrata. I giudici hanno infatti chiarito che il bagno in cui aveva fumato non era un’area pericolosa (non c’erano sostanze infiammabili o rischi specifici), quindi la sua condotta, pur scorretta, non era così grave da giustificare un licenziamento immediato.
Secondo la Cassazione, deve esserci una proporzione tra il comportamento e la sanzione disciplinare: nel caso specifico, mancava il rischio effettivo per l’ambiente o per le persone.
La dipendente ha comunque deciso di non tornare a lavorare, preferendo, al posto della riassunzione, il pagamento di quindici mensilità oltre al risarcimento dei danni.
I rischi nel settore metalmeccanico
Nel settore metalmeccanico, la sicurezza è un tema centrale. Gli ambienti di lavoro possono includere materiali infiammabili, macchinari ad alto rischio e impianti elettrici. In questi casi, fumare può rappresentare un pericolo serio e quindi un motivo valido per una sanzione severa, anche il licenziamento.
Tuttavia, questa sentenza fa capire che non si può licenziare automaticamente un lavoratore solo per aver fumato, se non si dimostra un reale rischio per la sicurezza sul lavoro. La sentenza della Cassazione indica che, in assenza di rischi concreti, un comportamento isolato come fumare in un bagno potrebbe non giustificare un licenziamento immediato. Le aziende devono quindi valutare caso per caso.