Al Ministero del Lavoro nella giornata di ieri è stato firmato il Protocollo nazionale sull’emergenza caldo per la tutela dei lavoratori esposti alle temperature elevate. Questa importante intesa mira a fornire un quadro operativo chiaro e coordinato tra imprese, sindacati e istituzioni, per proteggere la salute dei lavoratori durante le ondate di caldo estremo.
La conferma arriva dal sito web del ministero:

Il protocollo nazionale, che si integrerà con le ordinanze regionali già attive, introduce misure concrete per garantire sicurezza, flessibilità e supporto economico alle imprese e ai dipendenti coinvolti.
Obiettivi principali del Protocollo nazionale emergenza caldo
Tra gli obiettivi cardine del protocollo firmato rientrano:
- Assicurare un ampio e automatico ricorso alla cassa integrazione per tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, anche nel caso di lavoratori stagionali;
- Prevedere che le ore di cassa integrazione ordinaria utilizzate in seguito a eventi climatici «oggettivamente non evitabili» non vengano computate nel limite massimo di durata previsto dalla legge;
- Consentire alle imprese di avvalersi di tutele specifiche contro ogni responsabilità derivante da ritardi nella consegna dei lavori, riconducibili agli effetti del caldo estremo e degli eventi climatici avversi.
Questi punti sono stati definiti per dare certezza normativa alle aziende e garantire una protezione concreta ai lavoratori maggiormente esposti al rischio termico.
Come funzionerà il protocollo in combinazione con le ordinanze regionali
Il nuovo protocollo nazionale non sostituisce, ma si integra con le ordinanze regionali già emanate in 17 regioni italiane (per ora fuori Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Marche) per far fronte alle emergenze climatiche. Queste ordinanze vietano il lavoro tra le 12:30 e le 16. In questo modo, sarà possibile:
- Applicare misure di prevenzione e tutela adeguate al contesto territoriale e alle specificità locali;
- Coordinare gli interventi tra livello centrale e locale per una risposta efficace e tempestiva;
- Favorire un monitoraggio costante e condiviso delle condizioni meteorologiche e delle criticità nei luoghi di lavoro.
Il coordinamento tra protocollo nazionale e ordinanze regionali è pensato per fornire uno strumento flessibile e adattabile alle diverse realtà produttive e climatiche del Paese.
Tutela del lavoratore e supporto alle imprese
Il protocollo si propone di mettere al centro la salute e la sicurezza dei lavoratori, offrendo misure di prevenzione del rischio caldo e soluzioni per limitare gli impatti negativi sul lavoro e sulla produttività.
In particolare, l’attivazione degli ammortizzatori sociali automatici permetterà di sostenere economicamente le imprese in caso di interruzioni o riduzioni lavorative dovute al caldo eccessivo. Le imprese avranno quindi una copertura legale per eventuali ritardi legati al clima, limitando contenziosi e incertezze.
Infine, saranno previste indicazioni chiare e uniformi per la gestione del lavoro all’aperto, con possibilità di adattare orari e turni per ridurre l’esposizione dei lavoratori alle temperature critiche.