È ufficiale: i lavoratori italiani, compresi quelli del settore metalmeccanico, potranno ricevere una quota degli utili aziendali direttamente in busta paga. Con l’approvazione definitiva al Senato, la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese è realtà. Il provvedimento, approvato con 85 voti favorevoli, attua dopo quasi 80 anni l’articolo 46 della Costituzione, che riconosce ai lavoratori il diritto di collaborare alla gestione delle aziende.
Una riforma che riguarda tutti i lavoratori
La legge nasce da una proposta di iniziativa popolare promossa dal sindacato Cisl, sostenuta da oltre 400.000 firme e accolta prima dalla Camera, poi dal Senato. Il testo definisce un nuovo modello di partecipazione che coinvolge tutti i settori produttivi, comprese le imprese metalmeccaniche, comprese le cooperative.
Tra le novità più attese, la possibilità per i lavoratori di partecipare ai consigli di sorveglianza o amministrazione, ma soprattutto la distribuzione obbligatoria di una quota degli utili di impresa, pari ad almeno il 10% degli utili complessivi, attraverso contratti aziendali o territoriali.
Il testo delle legge prevede il riconoscimento ai dipendenti «di una quota degli utili di impresa non inferiore al 10% degli utili complessivi, effettuata in esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali». Viene quindi attribuito un ruolo fondamentale al sindacato, considerato che i benefici in busta paga passano necessariamente per accordi sindacali. Gli accordi possono riguardare tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni aziendali.
Utili aziendali in busta paga per i metalmeccanici
Anche i lavoratori metalmeccanici, in aziende che aderiranno a questa riforma tramite la contrattazione, riceveranno direttamente in busta paga una quota degli utili. Questa somma sarà tassata al 5% nel 2025, con un tetto massimo di 5.000 euro annui.
Un cambiamento importante per i dipendenti del settore, in particolare per quelli colpiti da crisi aziendali o piani di ristrutturazione. Il coinvolgimento nella distribuzione degli utili può rappresentare un incentivo concreto al miglioramento della produttività e alla stabilità occupazionale.
Innovazione, formazione e partecipazione consultiva
La legge prevede anche la nascita di commissioni paritetiche tra imprese e lavoratori per definire piani di innovazione e miglioramento dei processi, dei prodotti e dei servizi. Sono inoltre previsti percorsi di formazione continua per i dipendenti coinvolti negli organismi partecipativi.
Infine, viene istituita una Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori, che avrà il compito di monitorare l’attuazione della legge e proporre eventuali aggiornamenti.
Una svolta storica per il lavoro in Italia
Si scrive oggi “una nuova fase dei rapporti nel mondo del lavoro – si legge in una nota della Ministra del Lavoro Marina Calderone – : viviamo un’epoca di profondi cambiamenti, nella quale il lavoro e i lavori cambiano in maniera molto veloce, a volte anche con conseguenze sociali significative. Anche per questo, la collaborazione tra imprenditori e lavoratori assolve una funzione strategica, nell’ottica sia del rafforzamento delle imprese, che è la vera garanzia dei livelli occupazionali, sia delle trasformazioni aziendali e del grande tema della formazione della forza lavoro, la più grande sfida che abbiamo di fronte a noi. Oggi è stata scritta una pagina storica. Siamo felici di aver accompagnato il processo di approvazione della norma”.