Man mano che l’estate si avvicina, i lavoratori iniziano a voler programmare le ferie. La gestione delle ferie dei lavoratori è regolata da normative specifiche che richiedono attenzione sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro.
Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di prendere ferie senza il consenso del datore di lavoro. Vediamo cosa prevede la legge e cosa si rischia in caso di assenza non autorizzata.
Chi decide quando si possono prendere le ferie?
In Italia, il diritto alle ferie è garantito a tutti i lavoratori, ma la scelta del periodo deve essere concordata con il datore di lavoro. Secondo la normativa, l’azienda ha l’obbligo di far usufruire delle ferie, ma può stabilire i tempi in base alle esigenze produttive.
In sostanza: il datore non può negare del tutto le ferie, ma può decidere quando si possono prendere, compatibilmente con il funzionamento dell’impresa.
Di conseguenza, il lavoratore non può auto-assegnarsi le ferie. Ha il diritto di indicare il periodo in cui le preferisce (e il datore deve tenerne conto per quanto possibile), ma non può pretendere di ottenerle esattamente quando vuole, soprattutto se ci sono comprovate esigenze aziendali contrarie.
L’auto-assegnazione delle ferie, infatti, è inammissibile e viola sia l’articolo 2109 del Codice Civile (che regola la maturazione e la fruizione delle ferie) sia, molto probabilmente, le norme specifiche contenute in ogni CCNL e nel codice disciplinare aziendale.
Cosa succede se si va in ferie senza permesso?
Andare in ferie senza aver ricevuto l’ok del datore di lavoro può essere considerato assenza ingiustificata. Questo comportamento può portare a richiami disciplinari, multe, sospensione dal lavoro o, nei casi più gravi, licenziamento per giusta causa.
Anche se si hanno ancora giorni di ferie disponibili, non si può decidere da soli di assentarsi. Serve sempre l’approvazione, meglio se scritta, da parte del datore o dell’ufficio del personale.
Il datore ha comunque il dovere di far godere le ferie entro i termini previsti dalla legge, in genere entro 18 mesi dalla fine dell’anno in cui sono maturate e può rinviare o rifiutare una richiesta di ferie solo se ci sono motivazioni oggettive.
Ferie e CCNL Metalmeccanici: cosa prevede
Quanto detto finora vale anche per i lavoratori metalmeccanici.
Per i lavoratori del settore metalmeccanico, l’articolo 10 del contratto collettivo nazionale (CCNL) stabilisce 4 settimane di ferie retribuite all’anno, con aumenti legati all’anzianità. Nel dettaglio:
- 4 settimane (20 giorni) per i lavoratori che hanno fino a 10 anni di anzianità;
- 4 settimane e 1 giorno (21 giorni) per chi ha un’anzianità tra 10 e 18 anni;
- 5 settimane (25 giorni) per i lavoratori con oltre 18 anni di anzianità.
Anche in questo caso, non è possibile scegliere le ferie in autonomia: serve sempre il via libera dell’azienda.
Le aziende metalmeccaniche, inoltre, possono stabilire ferie collettive obbligatorie (per esempio ad agosto o durante la chiusura natalizia), durante le quali il lavoratore è tenuto a utilizzare parte delle proprie ferie annuali.