Il 17 febbraio durante riunione telematica tra la direzione del personale di Stellantis e i sindacati, è stato ufficializzato l’arrivo a Termoli di un nuovo cambio EDCT per motorizzazioni ibride. La produzione partirà entro il primo semestre del 2026 pertanto nei prossimi mesi si vedranno i primi segnali della riorganizzazione aziendale.
Il cambio ibrido – si legge di una nota di Fiom-Cgil – continuerà a essere prodotto anche negli stabilimenti di Mirafiori e Metz, in Francia, con una capacità produttiva prevista di 600.000 pezzi annui per ciascuna fabbrica.
300 lavoratori impiegati, ma nessuna nuova assunzione
L’assegnazione della produzione del nuovo cambio impiegherà circa 300 lavoratori nello stabilimento molisano. Tuttavia, non si tratterà di nuove assunzioni: i dipendenti saranno ricollocati per compensare in parte la perdita occupazionale causata dalla chiusura della produzione del motore FIRE.
Fiom-Cgil: bene i cambi, ma serve la Gigafactory
Fiom-Cgil accoglie positivamente questo risultato, frutto anche delle mobilitazioni dei lavoratori negli ultimi mesi. Tuttavia, il sindacato ribadisce che la nuova produzione di cambi ibridi non basta per garantire un futuro solido allo stabilimento. E soprattutto non getta luce sulle reali intenzioni del gruppo automobilistico sul sito molisano e sulle prospettive occupazionali.
“Attendiamo una risposta sulla Gigafactory e più in generale su altre produzioni strategiche per Termoli”, sottolinea Fiom-Cgil. La realizzazione della Gigafactory, promessa da Stellantis, è essenziale per tutelare l’occupazione e il futuro dello stabilimento molisano.