Il futuro della gamma Maserati è più incerto che mai. La casa madre, Stellantis, ha deciso di non investire 1,5 miliardi di euro previsti per lo sviluppo del marchio con base a Bologna e Modena, mettendo a rischio nuovi modelli e strategie di crescita.
Le difficoltà economiche di Maserati sono ormai evidenti. Nel 2023, il brand ha registrato una perdita di 260 milioni di euro. Ma la situazione si è aggravata nel 2024, con un crollo delle vendite del 58%. Si è passati da 26.600 unità vendute nel 2023 a sole 11.300 nel 2024. Questi numeri mettono in luce la crisi che il marchio del Tridente sta attraversando.
In crisi la gamma elettrica
Maserati aveva già intrapreso un percorso di elettrificazione della sua gamma, eliminando progressivamente i motori V8, ad eccezione del V6 Nettuno. Tuttavia, la domanda globale di veicoli elettrici non ha risposto alle aspettative, costringendo molti costruttori a rivedere le proprie strategie. Il ritiro dell’investimento di Stellantis rischia ora di bloccare lo sviluppo di modelli fondamentali, come le versioni elettriche della Quattroporte, del Levante e della MC20 Folgore.
Nel tentativo di contrastare la crisi, Maserati ha recentemente introdotto una versione entry-level della GranCabrio, rendendola più accessibile al pubblico. Tuttavia, senza il sostegno finanziario di Stellantis, il futuro dell’intera gamma rimane incerto.
Un futuro sempre più a rischio
Oltre alle difficoltà economiche e di mercato, Maserati si trova ad affrontare un ulteriore ostacolo: l’incertezza manageriale. Dopo la partenza di Carlos Tavares, Stellantis è ancora alla ricerca di un nuovo CEO. La scelta del successore potrebbe rivelarsi decisiva per il destino del marchio italiano. E’ quanto sostiene il portale web francese Sport Auto.
Se Maserati non riuscirà a trovare una nuova strategia commerciale e a rilanciare le vendite, il suo futuro sarà più che mai minacciato. Il marchio del Tridente necessita di un piano chiaro per uscire dalla crisi e tornare a competere nel mercato delle auto di lusso.