Raggiunto un importante accordo tra Acciaierie d’Italia (Ex Ilva) in Amministrazione Straordinaria e i sindacati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Lo si apprende da una comunicato stampa del dicastero di Via Veneto.
La cassa integrazione straordinaria (Cigs) verrà prorogata per 12 mesi a partire dal 1° marzo 2025, coinvolgendo un massimo di 3.062 lavoratori degli stabilimenti di Taranto, Racconigi, Legnano, Novi Ligure, Marghera, Genova, Milano e Paderno.
La proroga si inserisce nel Piano di ripartenza dell’azienda, con l’obiettivo di garantire la continuità produttiva e la tutela occupazionale.
Integrazione salariale e politiche attive
L’accordo prevede il mantenimento dell’integrazione salariale da parte dell’azienda, che assicurerà ai lavoratori un trattamento pari al 70% della retribuzione annua. Inoltre, vengono confermate:
- Politiche attive del lavoro
- Una tantum per il welfare
- Rotazione dei lavoratori in cassa integrazione
- Formazione professionale
Il commento del Ministro del Lavoro
Il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha sottolineato l’importanza dell’accordo per la salvaguardia dell’occupazione:
“L’accordo di oggi conferma la massima attenzione del Ministero alla tutela dei livelli occupazionali e dei redditi dei lavoratori, soprattutto in questa delicata fase di transizione dell’azienda.”
Il Governo ribadisce la volontà di proteggere un asset produttivo strategico per l’Italia e l’Europa, puntando a una ripartenza sostenibile dell’ex Ilva.
Ridotto il numero dei lavoratori coinvolti
I sindacati hanno ottenuto una significativa riduzione del numero di lavoratori coinvolti nella Cigs, passando dai 3.420 iniziali ai 3.062 previsti nell’accordo.
La Fiom-Cgil ha accolto con favore la decisione, ma avverte che si tratta solo di un passo avanti:
“L’accordo siglato oggi conferma l’assenza di esuberi e la piena validità dell’accordo sindacale del 2018. È un accordo importante ma non risolutivo.”
Prossimo incontro a Palazzo Chigi
Il confronto ora si sposterà a Palazzo Chigi l’11 marzo, dove si discuterà del futuro degli stabilimenti ex Ilva.
Fiom-Cgil chiederà al Governo di garantire:
– Tutta l’occupazione attuale
– L’integrità del gruppo siderurgico
– La presenza dello Stato nel capitale aziendale
L’obiettivo è una ripartenza solida e duratura per Acciaierie d’Italia, senza sacrificare posti di lavoro né competenze strategiche per il Paese.