Stellantis ha ufficialmente annunciato che dal 2026 lo stabilimento di Termoli inizierà la produzione di cambi automatici a doppia frizione elettrificati (eDCT). L’obiettivo è ambizioso: raggiungere le 300.000 unità all’anno per supportare la crescente domanda di auto ibride.
Questa tecnologia, che integra un motore elettrico da 21 kW in una trasmissione a doppia frizione, è essenziale per i veicoli Mild Hybrid (MHEV) e Plug-in Hybrid (PHEV). Con Termoli, salgono a tre gli stabilimenti Stellantis dedicati alla produzione di cambi eDCT, affiancando Mirafiori (Italia) e Metz (Francia).
Stop alla Gigafactory: il progetto è sospeso
Mentre la produzione di cambi eDCT prende slancio, il progetto della gigafactory di Termoli per la produzione di batterie è stato messo in pausa. La joint venture ACC (Stellantis, Mercedes, TotalEnergies) ha sospeso le trattative fino alla fine del 2024, citando la necessità di rivedere i piani in base alle attuali condizioni di mercato.
Il mercato delle auto elettriche ha subito un forte rallentamento, anche a causa della inaccessibilità dei prezzi da parte della classe media, specie in Italia dove gli stipendi sono fermi da più di 20 anni.
L’appello del governo: “Serve un piano europeo”
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato la necessità di una politica industriale europea che garantisca l’autonomia strategica del continente nella produzione di batterie. L’Italia ha già presentato un non paper a Bruxelles per sollecitare un piano concreto, in linea con il Piano d’azione per l’industria automotive UE.
La conferma della produzione dei cambi eDCT a Termoli rappresenta un passo avanti nella strategia di elettrificazione di Stellantis, ma il blocco del progetto gigafactory solleva forti dubbi sul futuro dell’industria delle batterie in Italia. Un futuro legato all’andamento e la ripresa del mercato dell’elettrico.