sabato, Luglio 5, 2025

Crisi dell’Automotive: Sindacati giudicano “Insufficiente” il Tavolo al Mimit

I sindacati hanno espresso un giudizio “insufficiente” sul tavolo per la crisi dell’automotive, riunitosi ieri al Mimit. Presenti tutti i rappresentanti della filiera dell’auto, il ministro Adolfo Urso ha illustrato i risultati ottenuti dal governo italiano nella revisione del Green Deal europeo.

I sindacati concordano: servono misure straordinarie per affrontare la crisi del settore automotive. La transizione richiede risorse adeguate, un approccio meno ideologico e una maggiore tutela per lavoratori e imprese.

I Punti Chiave del Ministro Urso

Nel suo intervento il Ministro Urso ha evidenziato alcuni aspetti essenziali:

  • Sospensione delle multe e revisione del regolamento CO2.
  • Approccio meno rigido e più flessibile da parte dell’UE.
  • Impegno a sostenere la realizzazione della giga-factory di Temoli, con disponibilità ad aprire un tavolo dedicato al Molise.
  • Disponibilità del Governo a sostenere la riconversione
    dell’industria automobilistica verso comparti ad alto potenziale di crescita, come la difesa, l’aerospazio, la blue economy e la cybersicurezza.

Tuttavia, mancano ancora:

  • Neutralità tecnologica.
  • Revisione del calcolo delle emissioni.
  • Un fondo UE a sostegno di imprese e lavoratori.

Il governo ha stanziato 1,6 miliardi per il 2025 e programmato 2,5 miliardi per il triennio 2025/27 per la riqualificazione delle aziende della componentistica. E riconferma: nessun rifinanziamento del fondo per l’acquisto di auto.

La Posizione della Fim

Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim, critica il Piano auto della Commissione Europea, definendolo “insufficiente e inadeguato”.

Il Segretario Uliano ha sottolineato alcuni aspetti:

  • Necessità di risorse per governare la transizione.
  • Misure insufficienti per sostenere la componentistica e tutelare l’occupazione.
  • Richiesta di un nuovo Fondo europeo con risorse paragonabili al Next Generation EU.

La Fiom e le Critiche alla Transizione

Il Segretario Nazionale Samuele Lodi della Fiom ha fissato alcuni obiettivi ritenuti dal sindacato irrinunciabili:

  • Governare la transizione non significa passare dal green al militare. Fiom ha criticato molto la proposta di riconversione dell’auto verso la difesa. «Governare la transizione non vuol dire passare dal green al militare», ha dichiarato Lodi, «e sarebbe una scelta di cui non vogliamo neanche discutere: sarebbe assurda dal punto di vista etico, industriale e occupazionale».
  • Servono risorse private e pubbliche condizionate alla tutela occupazionale.
  • Necessità di un tavolo a Palazzo Chigi con sindacati e Stellantis.

La Prospettiva della Uilm

Per la Uilm era presente Giancarlo Ficco che ha chiesto:

  • Politiche europee meno ideologiche e più aderenti alla realtà.
  • Neutralità tecnologica e libertà di scelta per i consumatori.
  • Salvaguardia del settore auto da politiche autolesioniste.

La Posizione della Ugl

Antonio Spera della Ugl ribadisce:

  • Necessità di chiarezza sul futuro di Stellantis in Italia.
  • Istituzione di un fondo europeo per l’automotive.
  • Riforma degli ammortizzatori sociali per una transizione sostenibile.

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