L’audizione di John Elkann, presidente di Stellantis, presso le Commissioni riunite di Camera e Senato il 19 marzo 2025, ha sollevato un’ondata di critiche e preoccupazioni riguardo al futuro dell’industria automobilistica italiana. Nonostante i numeri degli investimenti nel settore e le dichiarazioni di una certa importanza (“se non ci fosse Stellantis oggi non saremmo qui perchè l’auto italiana sarebbe scomparsa“), sindacati e politici esprimono scetticismo sulla reale volontà del gruppo di investire nel Paese.
Dichiarazioni di Elkann: tra rassicurazioni e polemiche
Durante l’audizione, Elkann ha sottolineato l’importanza dell’Italia nelle strategie di Stellantis, affermando: “Per noi l’Italia ricopre un ruolo centrale”. Ha inoltre criticato le politiche dell’Unione Europea in materia di automotive, accusandola di “mancanza di pianificazione” e di promuovere una “rigida politica climatica senza aver creato le condizioni industriali che la favoriscano” .
Tuttavia, le sue parole non hanno convinto molti esponenti politici. La Lega, ad esempio, ha definito l’intervento di Elkann una “vergogna” e ha chiesto scuse formali ai lavoratori.
La posizione della Uilm: produzione di Lancia e Alfa Romeo ritornino in Italia
Il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alle tempistiche e alla concretezza dei piani presentati. Secondo Palombella, “i tempi di realizzazione dei nuovi modelli sono troppo lunghi, considerando che non li vedremo prima della fine di quest’anno e nel 2026″. Ha inoltre sottolineato che, al momento, si tratta solo di annunci che non lasciano presagire un futuro positivo.
Palombella ha evidenziato che le difficoltà attuali non dipendono esclusivamente dalla transizione all’elettrico, ma dall’assenza di produzione di modelli negli stabilimenti italiani. Ha quindi richiesto il ritorno in Italia della produzione di marchi storici come Lancia e Alfa Romeo, attualmente realizzati all’estero.
La questione Maserati e la proposta di un polo del lusso
Una delle preoccupazioni principali riguarda il marchio Maserati, la cui produzione è ai minimi storici, con stabilimenti come quello di Modena fermi da mesi. Palombella propone la creazione di un polo del lusso Ferrari-Maserati, che valorizzerebbe le rispettive caratteristiche qualitative e di mercato, salvaguardando posti di lavoro e settori strategici per l’economia italiana.
L’indotto in sofferenza e le richieste al governo
Il settore dell’indotto automobilistico è in grande sofferenza. L’internalizzazione delle attività da parte di Stellantis ha messo a rischio molte aziende e migliaia di lavoratori, una situazione che la Uilm definisce inaccettabile.
Palombella conclude sottolineando che non si può continuare a gestire la situazione con cassa integrazione e contratti di solidarietà. Fino a quando le parole non si tradurranno in fatti concreti, con l’avvio delle produzioni e la piena occupazione, la Uilm continuerà a incalzare Stellantis e il Governo.
Delusione generale
L’audizione di Elkann non ha dissipato le preoccupazioni riguardo al futuro dell’industria automobilistica italiana. Sindacati e politici chiedono azioni concrete e immediate per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e la valorizzazione dei marchi storici del Paese. La creazione di un polo del lusso Ferrari-Maserati potrebbe rappresentare una soluzione strategica per rilanciare il settore e assicurare un futuro solido all’industria automobilistica italiana.