venerdì, Luglio 4, 2025

Crisi Metalmeccanica, De Palma [Fiom Cgil] attacca Meloni: “Scendi da Palazzo Chigi, ti faccio vedere cosa succede nelle Aziende”

Il Segretario Generale della Fiom Cgil, Michele De Palma, ha duramente attaccato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulle condizioni dell’industria metalmeccanica italiana. Mentre il governo sostiene che la situazione sia sotto controllo, i dati raccontano un’altra storia. A partire dalle ore di cassa integrazione utilizzate a partire dal 2024.

Uno guarda i dati dell’andamento dell’industria e vede che da più di 20 mesi il segno è negativo. E uno dice sì, ma va tutto bene. Ma scusa, ma tu un attimo, una volta, puoi scendere da Palazzo Chigi?”, ha dichiarato De Palma. Rivolgendosi alla Meloni ha poi detto: “Ti ci porto io a fare un giro in un’area industriale, qui nel Veneto, in Lombardia, per farti rendere conto di quella situazione”.

a visitare di persona le aree industriali del Veneto e della Lombardia.

“Italia nel G7 grazie ai lavoratori metalmeccanici”

Le difficoltà del comparto sono evidenti. Il caso dell’ex Ilva, le preoccupazioni per Stellantis e il futuro dell’automotive sono solo alcuni dei nodi irrisolti. Senza interventi concreti, il settore e le imprese di intere filiera rischiano di affondare.

De Palma ha sottolineato il ruolo centrale dei lavoratori metalmeccanici nell’economia italiana e ha lanciato un messaggio chiaro alla politica: “La Presidente del Consiglio deve sapere che se è seduta al G7, lo deve ai metalmeccanici che ogni mattina si svegliano e vanno a fare i turni in fabbrica”.

Sicurezza sul lavoro: investimenti necessari

Non solo crisi industriale. La Fiom denuncia anche le carenze in materia di salute e sicurezza. “Quando farete gli investimenti per garantire che una persona entra, esce viva e qualche volta anche un po’ contenta di andare a lavorare?”, ha chiesto De Palma alle imprese.

Il sindacato chiede investimenti non solo per aumentare la produttività, ma anche per garantire condizioni di lavoro sicure. Troppe morti e infortuni continuano a segnare il settore.

Sciopero del 28 marzo: la mobilitazione continua

Il 28 marzo i lavoratori metalmeccanici si fermeranno con uno sciopero nazionale di 8 ore per far sentire la loro voce. “Il silenzio dovrà invadere le fabbriche e gli uffici dentro cui lavoriamo. Mentre fuori, con i nostri fischietti, dobbiamo rompere il silenzio assordante”.

L’appello di De Palma è rivolto direttamente a Federmeccanica, Assistal e Unomeccanica “colpevoli” di aver posto degli ostacoli sulla strada per i rinnovi dei CCNL scaduti: “È ora di contrattare per il bene dell’industria, dei lavoratori e del Paese”. Il messaggio è chiaro: la Fiom non farà passi indietro nella difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori.

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