La FIOM-CGIL di Udine ha ottenuto un’importante vittoria legale contro Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. (ABS). Il Tribunale di Udine ha riconosciuto la condotta antisindacale dell’azienda, riaffermando il diritto dei lavoratori alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Vediamo quale diritto era stato negato e cosa ha stabilito il giudice del lavoro.
Dettagli della sentenza
Il giudice ha ordinato ad ABS di fornire al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS FIOM), Giuliano Vidussi, tutte le informazioni e la documentazione relative alla gestione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e alle analisi delle sostanze con cui i lavoratori entrano in contatto. Diritto che era stato negato ed aveva spinto il sindacato a fare ricorso al Tribunale.
Questa decisione sottolinea l’importanza della trasparenza e della collaborazione tra azienda e rappresentanti dei lavoratori per garantire ambienti di lavoro sicuri.
Importanza della sicurezza sul lavoro
La sicurezza sul lavoro è regolamentata in Italia dal Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza. Questo decreto stabilisce gli obblighi per datori di lavoro e lavoratori, includendo la valutazione dei rischi, l’adozione di misure preventive e la formazione continua del personale.
Il datore di lavoro ha la responsabilità principale di garantire la sicurezza, attraverso la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e l’implementazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre i rischi presenti.
I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) svolgono un ruolo centrale nel sistema di prevenzione aziendale. Essi devono essere informati sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi all’attività dell’impresa, sulle procedure di emergenza e sui nominativi dei responsabili delle misure di primo soccorso e prevenzione incendi.
Precedenti vertenze contro ABS
Non è la prima volta che ABS si trova al centro di controversie relative alla sicurezza e ai diritti dei lavoratori. In passato, l’azienda è stata coinvolta in casi giudiziari riguardanti il licenziamento di dipendenti, con sentenze che hanno evidenziato l’illegittimità di tali provvedimenti.
Inoltre, episodi come l’installazione di una telecamera nascosta all’interno dello stabilimento hanno sollevato preoccupazioni tra i lavoratori e i sindacati, portando a stati di agitazione e denunce per violazione della privacy.