Nei prossimi mesi un cambiamento significativo impatterà sul mondo delle imprese italiane, inclusa la spina dorsale del settore manifatturiero: la metalmeccanica. Tutte le aziende private saranno obbligate a sottoscrivere una polizza catastrofale per tutelarsi dai danni causati da eventi naturali come alluvioni, terremoti e frane.
Questa novità, sebbene mirata a fornire una rete di sicurezza più rapida, solleva serie preoccupazioni per via del raddoppio dei costi, come evidenziato da un recente studio della CGIA di Mestre.
Le Imposte Ambientali sono già un costo per Imprese
L’analisi della CGIA mette in luce un aspetto cruciale: le imprese italiane già contribuiscono in modo significativo alla protezione ambientale attraverso il pagamento di imposte ambientali. Solo solo 2022, il settore manifatturiero, al cui interno opera la metalmeccanica, ha versato nelle casse dello Stato ben 5 miliardi di euro.
A livello complessivo, le imprese private hanno riversato 21 miliardi di euro per questa specifica voce. Questi fondi, in teoria, dovrebbero essere impiegati per interventi di prevenzione e mitigazione dei rischi ambientali, come la manutenzione di fiumi e la realizzazione di opere di contenimento.
Prevenzione Inefficace e Ritardi nei Rimborsi Statali
Nonostante l’ingente gettito fiscale, la CGIA denuncia una cronica carenza di investimenti – oramai da decenni – in opere di prevenzione:
- pulizia dell’alveo dei fiumi, per la manutenzione degli argini e delle rive,
- realizzazione dei bacini di laminazione e/o le casse di espansione
- interventi che dovrebbero prevenire/mitigare molti eventi calamitosi
- che non siamo in grado evitare.
Spesso, si interviene solo a disastro avvenuto, con costi sociali ed economici ben più elevati. Proprio questa inefficienza del sistema statale nel fornire risposte rapide ed adeguate in caso di calamità è una delle motivazioni alla base dell’introduzione dell’obbligo della polizza catastrofale.
I rimborsi statali, quando arrivano, spesso giungono in ritardo, mettendo a dura prova la sopravvivenza delle imprese colpite, incluse quelle del settore metalmeccanico.
Polizza per le Calamità Naturali: Doppio Costo
L’introduzione della polizza catastrofale, pur promettendo risarcimenti più veloci tramite compagnie assicurative private, innesca un legittimo timore: quello di un doppio pagamento per la protezione ambientale.
Le imprese, tra cui quelle del comparto metalmeccanico, si troveranno a versare:
- sia le imposte ambientali allo Stato
- che i premi assicurativi alle compagnie private.
Questa sovrapposizione di costi rischia di penalizzare ulteriormente un settore già sottoposto a pressioni competitive e alla necessità di investire in innovazione e transizione ecologica.
Secondo quanto riportato da MetalmeccaniciNews.it, le associazioni di categoria del settore metalmeccanico – come Confartigianato – esprimono analoghe preoccupazioni riguardo al potenziale aggravio di costi derivante dall’obbligo della polizza catastrofale.
Le aziende evidenziano come questo ulteriore onere si sommi alle già elevate imposte ambientali versate, creando una situazione insostenibile per molte realtà, in particolare per le piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto connettivo del settore. MetalmeccaniciNews.it sottolinea come le imprese metalmeccaniche chiedano con forza una revisione del sistema delle imposte ambientali, con una contestuale riduzione per compensare il nuovo costo assicurativo. Senza un intervento in questa direzione, si teme un impatto negativo sulla competitività e sulla capacità di investimento del settore.
Vanno abbassate le tasse
La CGIA di Mestre auspica un ripensamento complessivo della politica ambientale. Se lo Stato intende progressivamente delegare ai privati la protezione dai rischi catastrofali, è imprescindibile una contestuale riduzione del prelievo fiscale destinato a tali finalità.
Non si può far gravare sulle imprese, e di conseguenza sul sistema economico nel suo complesso, un doppio costo per la medesima esigenza di sicurezza e protezione. Il futuro della metalmeccanica e di tutto il tessuto imprenditoriale italiano dipende anche dalla capacità del governo di trovare un equilibrio tra la necessità di protezione ambientale e la sostenibilità economica delle imprese.
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