Secondo i dati raccolti da Federmeccanica e Assistal, lo sciopero nazionale del 28 marzo 2025 ha registrato una partecipazione molto bassa. Le aziende aderenti all’indagine – oltre 3.000 imprese, in 64 province, per un totale di 191.000 addetti – parlano chiaro: solo il 19,6% dei lavoratori ha aderito allo sciopero indetto da FIM, FIOM e UILM. E’ quanto si legge in un lungo comunicato unitario uscito pochi minuti fa.
I numeri per categoria
Categoria | Adesione |
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Operai | 29,6% |
Impiegati e Quadri | 5,5% |
Totale medio | 19,6% |
Il campione rappresenta oltre il 10% della forza lavoro del settore e coinvolge circa il 70% delle associazioni territoriali.
Federmeccanica sostiene che questi numeri smontano la narrazione sindacale secondo cui la mobilitazione avrebbe avuto una forte adesione.
Federmeccanica: “I salari sono cresciuti più del carovita”
Nel comunicato, gli Industriali rivendicano una crescita salariale superiore al tasso d’inflazione, con un aumento reale del potere d’acquisto.
Andamento 2008–2024
Voce | Variazione % |
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Retribuzioni lorde nominali | +45% |
Inflazione FOI | +31% |
Retribuzioni reali | +10% |
Produttività e costi
Voce | Variazione % |
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Costo del lavoro | +43,5% |
Produttività | +4,4% |
CLUP (Costo del lavoro per unità di prodotto) | +37,5% |
Flexible benefits e sanità integrativa
Oltre alle retribuzioni, Federmeccanica evidenzia i benefici integrativi previsti dal contratto.
Benefici 2021–2024
Strumento | Valore |
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Flexible Benefits | 800 € netti |
Fondo mètaSalute | 862 milioni € erogati |
Secondo gli Industriali, questi strumenti hanno migliorato concretamente il potere d’acquisto dei lavoratori, andando oltre la semplice dinamica salariale.
Gli Industriali: “Vogliamo il rinnovo del contratto”
Federmeccanica e Assistal chiudono il comunicato sottolineando che la loro proposta per il nuovo CCNL non è “contro” i sindacati, ma a favore di un’evoluzione contrattuale. Ma è chiaro che il punto di partenza è differente. A partire dai temi proposti che riguardano:
- Sanità integrativa
- Long Term Care
- Welfare aziendale
- Aumento dell’elemento perequativo
- Maggiore tutela per i lavoratori
E non puntano diritti agli aumenti salariali, come fanno invece Fim-Fiom-Uilm con la richiesta di 280 euro al livello c3.
Secondo loro, il CCNL deve rispondere ai cambiamenti del mercato e della società e la situazione che sta attraversando la produzione, unita anche alla guerra dei dazi, non consente alle imprese di proseguire sulla strada già tracciata con l’accordo del 2021.