Un gravissimo incidente sul lavoro ha colpito nella notte il territorio bolognese. Durante attività di segnaletica stradale su un cantiere di Autostrade per l’Italia, in tangenziale a Bologna, Francesco D’Alò, lavoratore di una ditta in appalto, è stato travolto mentre era in servizio. Altri operai sono rimasti feriti.
Il fatto è avvenuto a un anno esatto dalla tragedia di Bargi, dove morirono 7 lavoratori nella centrale idroelettrica. E solo poche ore dopo la chiusura delle indagini per la morte di Attilio Franzini, investito da un treno lo scorso ottobre durante una manutenzione ferroviaria, a causa della riapertura anticipata della linea.
Sciopero di 2 ore in uscita per edilizia e metalmeccanica
Di fronte all’accaduto, Fim, Fiom, Uilm e le categorie dell’edilizia hanno proclamato uno sciopero immediato di 2 ore in uscita per venerdì 11 aprile in tutta l’area bolognese. Lo stop riguarda tutti i lavoratori dei settori edilizia e metalmeccanica.
È previsto anche un presidio alle ore 14:30 in via del Triumvirato, nei pressi dell’uscita 4 della tangenziale di Bologna, proprio vicino al luogo dell’incidente.
Lo sciopero non rientra nella mobilitazione nazionale per il rinnovo del contratto metalmeccanico, ma rappresenta una risposta urgente e autonoma a un’altra tragedia sul lavoro.
8 ore di sciopero a livello nazionale nel mese di aprile
I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Uliano, De Palma e Palombella, hanno annunciato che nelle prossime ore verranno definite anche le modalità dello sciopero per il rinnovo contrattuale nel territorio emiliano, e nelle altre regioni, in coerenza con la mobilitazione nazionale di 8 ore proclamata per tutto il mese di aprile.
I primi ad annunciare lo sciopero provinciale sono stati i metalmeccanici aderenti a Fim-Fiom-Uilm Livorno. L’astensione collettiva avrà luogo a fine turno per 2 ore a settimana, per 8 ore complessive, come da indicazioni nazionali. Si parte proprio venerdì 11 aprile.
“La sicurezza è sacrificata per il profitto”
I sindacati denunciano che incidenti come questo non sono frutto del caso, ma di un sistema produttivo che considera la sicurezza un costo. Viene segnalata la crescente compressione dei tempi di lavoro, la moltiplicazione di aziende in subappalto, la sovrapposizione di lavorazioni e l’utilizzo scorretto di contratti collettivi, spesso estranei alle mansioni reali.
Francesco D’Alò, impegnato in attività edili, potrebbe essere stato assunto con un contratto non coerente, pratica purtroppo diffusa nei cantieri stradali.
Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato che si costituiranno parte civile nell’eventuale processo, chiedendo verità e giustizia per tutti i lavoratori coinvolti.