Dopo Bergamo, anche in provincia di Varese i sindacati metalmeccanici sospendono la firma sui piani formativi aziendali legati a Fondimpresa, il fondo interprofessionale per la formazione continua dei lavoratori dell’industria. Una mossa dura, che segna l’inasprimento della protesta sul mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale e che si aggiunge alle 8 ore di sciopero.
Solo in provincia di Varese sono coinvolte 400 aziende e oltre 29mila addetti nei settori meccanico e siderurgico. I sindacati Fim, Fiom e Uilm usano ora tutte le leve possibili per sbloccare una trattativa ferma, come denunciano da mesi.
La linea Uilm: Senza contratto salta anche Cometa
Il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, è intervenuto al consiglio territoriale del sindacato a Varese per spiegare le ragioni dello stop, usando parole precise:
«È proprio perché c’è un contratto collettivo nazionale che possiamo dar vita alla bilateralità», ha spiegato Palombella per esaltare che, al contrario, senza ccnl non ci può essere la funzionalità della bilateralità. «Se salta il contratto, salta anche tutto il resto».
«Noi siamo quelli che abbiamo contribuito a costruire un modello sindacale che prevede la bilateralità, la possibilità di gestire alcune questioni universali come la formazione e la previdenza complementare», ha detto alludendo al fatto che nel mirino non c’è solo la formazione ma anche la funzionalità del fondo pensione Cometa.
Ma ora, avverte, «nel momento in cui non viene rispettato l’accordo sui rinnovi contrattuali, è chiaro che tutto ciò che è bilateralità è sottoposto a una critica. E a un contenzioso».
“Lo scontro è senza precedenti”
Secondo Palombella, la decisione dei sindacati è una risposta proporzionata alla chiusura del tavolo contrattuale da parte delle imprese:
«È uno scontro senza precedenti, dove non c’è nemmeno la volontà di sedersi. Nel 2016 e nel 2021 abbiamo trovato il modo di rinnovare senza scioperare. Se oggi Federmeccanica mette in discussione quel modello, allora è tutto in discussione».
La replica di Confindustria Varese
Sull’iniziativa non si esprimono Federmeccanica e Assistal, le controparti firmatarie del CCNL Industria, che lasciano la scena alle associazioni provinciali.
In una nota, Confindustria Varese e i rappresentanti provinciali delle aziende hanno definito “un’insensata forma di protesta” la decisione sindacale. Ma Palombella risponde:
«Confindustria dovrebbe rivolgere la polemica a Federmeccanica. Noi vogliamo più formazione, più sicurezza, più bilateralità. Ma la bilateralità è il risultato di un contratto, non un sentimento».