Lo scorso marzo, Ciociaria Oggi ha riportato una notizia di grande interesse per il territorio del frusinato: DR Automobiles, la casa automobilistica molisana fondata da Massimo Di Risio, avrebbe scelto Anagni come nuova sede per un investimento produttivo. Secondo il giornale, l’azienda avrebbe già acquisito – o sarebbe prossima ad acquisire – i terreni e gli immobili dell’ex Saxa Gres, già stabilimento Marazzi Sud, dove si producevano ceramiche.
Una posizione strategica
L’area oggetto dell’operazione si trova in una zona industriale di rilievo, con affaccio sull’autostrada A1 e a poca distanza dal casello, oltre che ben servita dalle principali arterie produttive del Centro Italia. La posizione avrebbe giocato un ruolo chiave nella scelta di DR Automobiles di avviare qui un nuovo progetto industriale.
La chiusura della pista ISAM e un curioso precedente
A rafforzare l’ipotesi, una coincidenza riportata da Ciociaria Oggi: proprio il 23 marzo è stata annunciata la chiusura della pista ISAM di via Morolense, centro prove noto nel settore automotive. Vent’anni fa, proprio in quel circuito, DR aveva testato la supercar americana Saleen S7, usata nel film “Una settimana da Dio” con Jim Carrey. Un dettaglio che viene oggi letto da alcuni come un segnale simbolico di ritorno ad un vecchio interesse.
Il comunicato di Saxa Gres: riconversione in atto
Il 17 aprile, Saxa Gres – i cui stabilimenti sarebbero al centro dell’interesse di Dr Automobiles – ha diffuso un comunicato ufficiale in risposta alle notizie riguardanti la sospensione dello stabilimento di Anagni per superamento dei limiti emissivi. L’azienda precisa che la produzione era già stata interrotta da mesi, nell’ambito di un “progetto di riconversione industriale orientato verso altro e nuovo settore produttivo”.
Ecco il testo completo del comunicato:

Il sito di Anagni è già fermo da tempo
Secondo quanto riportato anche da Anagnia.it, il sito di Anagni è inattivo da tempo, con la produzione ceramica spostata nei poli di Roccasecca (FR) e Gualdo Tadino (PG). L’azienda sottolinea come la transizione sia parte di un percorso pianificato, non legato alle recenti ispezioni ambientali.
Gli indizi sul nuovo impianto: che sia legato all’Automotive?
Le informazioni raccolte dalla testata giornalistica Alessioporcu.it aggiungono un tassello importante: il nuovo impianto che nascerà ad Anagni non avrà bisogno di forni. Questo elemento è cruciale, perché rappresenta una discontinuità netta con la precedente attività ceramica che richiedeva l’uso di alte temperature e di processi a forte impatto ambientale.
La scelta di eliminare l’uso dei forni permette di semplificare notevolmente le procedure autorizzative: Anagni è infatti in area SIN (Sito di Interesse Nazionale), una zona sottoposta a tutela ambientale speciale, dove ogni modifica impiantistica richiede lunghi e complessi iter burocratici, con un aggravio importante di costi e tempi. Ridurre al minimo l’impatto ambientale è quindi una condizione essenziale per qualsiasi nuova attività produttiva.
Il nuovo progetto, pur restando nell’ambito manifatturiero, punterà a tecnologie più leggere e a processi industriali meno inquinanti. Non si tratterà, come qualcuno aveva ipotizzato inizialmente, di un semplice magazzino logistico: l’obiettivo è mantenere un’attività produttiva vera e propria, con capacità di trasformazione e assemblaggio, probabilmente legata al settore automotive o affine.
Le caratteristiche anticipate — niente forni, manifatturiero, basso impatto ambientale — sono compatibili con attività di componentistica automobilistica, assemblaggio di parti, produzione di accessori o addirittura assemblaggio finale di veicoli, come avviene in altri piccoli stabilimenti automotive italiani. Tra cui quelli di DR Automobiles nel suo headquartier di Macchia d’Isernia.
Nessuna conferma né smentita da DR o Saxa Gres
Né DR Automobiles né Saxa Gres hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’eventuale affare annunciato da Ciociaria Oggi a marzo scorso. Le due aziende non confermano né smentiscono l’indiscrezione. Tuttavia, gli indizi raccolti negli ultimi giorni – comunicazioni, tempistiche, silenzi – non fanno escludere che la riconversione dello stabilimento Saxa Gres possa essere diretta proprio verso il settore automotive.