Prosegue la mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 30 giugno 2024. A guidare la protesta sono Fiom, Fim e Uilm che hanno indetto 32 ore di sciopero complessive. Le ultime otto ore, suddivise in aprile, seguono una logica precisa: colpire al cuore la produzione con metodi inediti.
Sciopero a scacchiera per fermare le linee
“In Toyota faremo scioperi articolati a mezz’ora. Mezz’ora di lavoro, mezz’ora di sciopero. Scenderemo in strada, staremo davanti ai cancelli. È così che si mette in difficoltà Confindustria e l’organizzazione del lavoro,” affermano gli attivisti Fiom.
La scelta è quella di spacchettare le 8 ore in quattro giornate: 22-23 aprile e 28-29 aprile, con due ore di sciopero al giorno. Un ritmo spezzato, pensato per rallentare la produzione senza gravare troppo sui salari.
“È importante partecipare, spacchettare il più possibile. Tutte le aziende devono fare su tutto. È il momento di dichiarare duro contro questa Federmeccanica che ci vuole sempre più poveri,” continua la dichiarazione.
Parte la sperimentazione dello sciopero “a epidemia”
Non solo scioperi a scacchiera. La Fiom sta introducendo anche una nuova forma di protesta, definita “sciopero ad epidemia”. Si basa su un meccanismo originale: adesione su base alfabetica, organizzata per lettera del cognome.
L’obiettivo è colpire la produzione con astensioni parziali ma diffuse, difficili da prevedere e arginare. “Vogliamo strutturare uno sciopero definito ad epidemia, articolato per lettera di cognome, sperimentando un sistema di due giorni efficace e con basso impatto sull’economia delle maestranze,” spiegano gli attivisti Fiom.
La richiesta: salario giusto e redistribuzione della ricchezza
Le rivendicazioni restano chiare: aumenti salariali, riduzione dell’orario, riconoscimento del lavoro svolto.
“Vogliamo il giusto salario, quello che ci spetta. Le ricchezze le hanno fatte i padroni grazie al nostro lavoro. Ora tocca a noi,” ribadiscono.
Secondo la Fiom, è il momento di alzare la pressione: “Viva la lotta, compagni e compagne. Dobbiamo dare il più fastidio possibile a questi padroni che non sono più datori, ma padroni a tutti gli effetti.”