Con lo sciopero del 30 aprile si è conclusa la fase di mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Dal dicembre 2024, Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato complessivamente 32 ore di sciopero, articolate in varie giornate di protesta su tutto il territorio nazionale.
Presidi, astensioni e assemblee hanno coinvolto migliaia di lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di ottenere l’apertura concreta del tavolo per il rinnovo del CCNL scaduto il 30 giugno 2024.
Il post della Fiom Cgil: “Federmeccanica e Assistal non vogliono trattare”
Il 1° maggio, la Fiom-Cgil nazionale ha pubblicato un post su Facebook con un messaggio inequivocabile: Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica-Confapi non vogliono riaprire il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale.
«Siamo a 32 ore di sciopero per il CCNL, ma non c’è alcuna volontà di confronto – scrive la Fiom –. Vogliamo unire le lavoratrici e i lavoratori per conquistare più tutele, dignità e diritti».
Una dichiarazione che smentisce qualsiasi ipotesi di apertura da parte datoriale e che rilancia lo scontro sindacale.
Ecco il post del sindacato:

Nessuna data per riprendere le trattative
Nonostante le mobilitazioni e gli appelli lanciati nelle ultime settimane, Federmeccanica e Assistal non hanno indicato alcuna data per riprendere il confronto.
Il silenzio delle associazioni industriali conferma la linea del rifiuto, già evidenziata dal post Fiom, e alimenta l’ipotesi di una nuova giornata di sciopero nazionale a maggio, con ulteriori 8 ore di astensione dal lavoro.
Si attende una comunicazione unitaria da Fim, Fiom e Uilm
Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm stanno valutando una nuova fase di mobilitazione. Per ora non c’è ancora una data certa, ma l’unitarietà d’azione resta al centro della strategia sindacale.
Tutti attendono una conferma congiunta nei prossimi giorni. Se Federmeccanica non cambierà rotta, la mobilitazione potrebbe riprendere già nelle prossime settimane.
“Gli industriali mentono: i soldi ci sono”
Intanto, dal territorio arrivano dichiarazioni durissime. In occasione dello sciopero del 30 aprile, i segretari di Fim, Fiom e Uilm di Verona – Adriano Poli, Martino Braccioforte e Luciano Zaurito – hanno attaccato frontalmente le posizioni degli industriali.
«Dire che non si possono permettere aumenti è una menzogna spudorata – hanno dichiarato –. I bilanci li abbiamo analizzati. Gli utili ci sono. Ma si rifiutano di trattare e continuano a proporre solo welfare e bonus una tantum».
Secondo i sindacati veronesi, le associazioni imprenditoriali vogliono imporre un contratto senza aumenti salariali, basato su strumenti accessori e non negoziati.
«Non intendiamo firmare nulla sulla pelle di milioni di metalmeccanici – hanno aggiunto –. La nostra piattaforma è stata votata democraticamente. Chi guadagna milioni non può dire che mancano i soldi per chi fatica ad arrivare a fine mese».