La multinazionale americana Carrier Global Corporation sta valutando la possibilità di vendere il gruppo Riello, storico marchio del settore termomeccanico.
La notizia arriva a seguito di una revisione del portafoglio industriale di Carrier, che punta a investire su tecnologie a minore impatto ambientale, rinnovabili e sostenibili.
La possibile cessione coinvolgerebbe le attività Riello a livello europeo, comprese le sedi italiane.
Coinvolti 600 lavoratori in Italia
In Italia, la vendita del gruppo metterebbe in discussione il futuro occupazionale di circa 600 lavoratori. Di questi, 450 si trovano nella provincia di Verona, distribuiti tra gli stabilimenti di:
- San Pietro di Legnago (VR)
- Angiari (VR)
Altri impianti interessati si trovano a:
- Volpago del Montello (TV), in provincia di Treviso
- Lecco (LC), in Lombardia
I sindacati: servono tutele e una strategia industriale
Fim, Fiom e Uilm hanno espresso preoccupazione per le ricadute occupazionali e chiedono un confronto immediato con le istituzioni.
«Serve una vera politica industriale per il settore termomeccanico – dichiarano – che anticipi le crisi e accompagni i percorsi di trasformazione industriale».
I sindacati chiedono che le transizioni ecologiche non ricadano sui lavoratori, e che le aziende si assumano la responsabilità sociale dei cambiamenti in atto.
Richiesto un incontro urgente al MIMIT
Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno inviato in queste ore una richiesta di incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
L’obiettivo è aprire un confronto sulla cessione del gruppo Riello e tutelare l’occupazione.
«Nessun lavoratore deve essere lasciato indietro – affermano – Vogliamo garanzie per un’occupazione stabile e di qualità per tutti i dipendenti coinvolti».
Riello e la transizione ecologica
La cessione del gruppo Riello si inserisce nel più ampio processo di transizione energetica e riconversione industriale.
I sindacati insistono affinché questi processi siano governati con il coinvolgimento di tutti gli attori: imprese, istituzioni e lavoratori.
Il settore termomeccanico è strategico, e va accompagnato in questa trasformazione senza sacrificare posti di lavoro.