Nelle buste paga del 2025 i lavoratori metalmeccanici rilevano un abbassamento degli importi. Il “Netto a pagare” diminuisce ogni mese. Le ragioni possono essere diverse.
Esaminiamo il caso di una trattenuta importante che incide sull’importo netto percepito: si tratta del recupero del trattamento integrativo (ex bonus Renzi) percepito indebitamente nel corso dell’anno fiscale precedente, ossia il 2024. Questa trattenuta aggiuntiva, visibile tra le voci fiscali della busta paga, dimostra come l’azienda sia tenuta – per conto dell’Agenzia delle Entrate – a operare un conguaglio fiscale che può portare a una riduzione delle somme in busta paga.
La trattenuta del trattamento integrativo: cosa significa
Nell’esempio visibile nel cedolino che segue, oltre ai benefici fiscali si aggiunge riga, con descrizione “Rata Tratt. Integrativo AP”, che riporta un importo di 74,80 euro a debito (la colonna è quella delle “trattenute”). Questa seconda voce rappresenta una restituzione rateale da parte del lavoratore per il trattamento integrativo che nel 2024 è stato erogato in eccesso rispetto a quanto effettivamente spettava, sulla base del reddito complessivo risultante a fine anno.

Le importi accreditati al lavoratore, che fanno salire il salario netto, quelli indicati sotto le voci:
- Credito Tr. Int. L. 21/2020: si tratta della quota del trattamento integrativo mensile relativo al 2025
- Indennità L. 207/2024: il Bonus fiscale previsto dalla legge di Bilancio 2025.
Perché il trattamento integrativo può essere “a debito”?
Il trattamento integrativo spetta solo a lavoratori con un reddito annuo fino a 15.000 euro. Al di sopra di tale soglie spetta solo a condizione che l’imposta lorda non sia superiore alle detrazioni fiscali (ipotesi non frequente).
Quando, al termine dell’anno, si calcola il reddito effettivo, può emergere che il lavoratore non aveva diritto, o ne aveva solo parzialmente, a quelle somme. In questi casi, il datore di lavoro – tramite la busta paga – è tenuto a recuperare l’importo erogato in eccesso. E questo avviene sotto forma di trattenute mensili nel corso dell’anno successivo, come sta succedendo nel 2025.
Effetto in busta paga: netto più basso
Nel cedolino analizzato, la somma trattenuta a questo titolo (quasi 80 euro) si aggiunge alle imposte e contributi già normalmente presenti. Il risultato è un netto in busta paga notevolmente ridotto rispetto a quanto il lavoratore si aspetterebbe. Questo può generare confusione e malcontento, ma è un meccanismo fiscale del tutto regolare: l’azienda non trattiene per sé, ma per conto del Fisco.
Chi nota una busta paga più leggera nel 2025, come nel caso dei metalmeccanici di aprile, deve quindi verificare se tra le trattenute è presente la voce relativa al trattamento integrativo da restituire. È il segnale che nel 2024 si è percepito un importo non spettante, e ora si sta restituendo, mese dopo mese.