sindacati dei metalmeccanici FIM, FIOM e UILM hanno proclamato un nuovo sciopero nazionale di 8 ore per il prossimo 20 giugno 2025. Si tratta dell’ennesima mobilitazione dopo mesi di trattative interrotte e richieste rimaste senza risposta. Al centro dello scontro c’è il rinnovo del contratto collettivo nazionale, bloccato da novembre 2024.
Appendino: “Il Governo ha promesso, ma non ha fatto nulla”
Sulla vertenza è intervenuta ancora una volta Chiara Appendino, vicepresidente del M5S ed ex sindaca di Torino. In una nota ufficiale ha attaccato duramente l’esecutivo:
“Il 28 marzo scorso la ministra del Lavoro Marina Calderone promise che sarebbe intervenuta per cercare una mediazione e sbloccare la trattativa. Poi però non ha mosso un dito”.
Appendino definisce l’atteggiamento del Governo come “ignavo”, non curante, e sostiene che non ci sia alcuna volontà di tutelare i diritti dei lavoratori, né di agire per un aumento dei salari. Il M5S denuncia una distanza crescente tra le istituzioni e il mondo del lavoro.
Non è la prima volta che Appendino interviene
Già nei mesi scorsi la deputata aveva preso posizione sulla vertenza dei metalmeccanici. In diverse occasioni aveva espresso solidarietà ai sindacati FIM, FIOM e UILM, sostenendo pubblicamente le motivazioni delle proteste. Allo stesso tempo aveva criticato con forza il Governo Meloni per l’assenza di misure concrete a sostegno dei lavoratori.
Ministro Calderone nel mirino
Nel mirino di Appendino torna la ministra Marina Calderone, accusata di aver illuso i sindacati con promesse mai mantenute. L’inazione della titolare del dicastero del Lavoro, secondo il M5S, è parte di una strategia che ignora deliberatamente le richieste di migliaia di lavoratori del settore metalmeccanico.