Due impiegate metalmeccaniche della Interpuls di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, sono state licenziate improvvisamente nei giorni scorsi, senza alcuna comunicazione preventiva. Il motivo? Secondo l’azienda, l’introduzione di un nuovo software gestionale avrebbe reso inutile il loro ruolo.
A darne notizia è la Fiom Cgil di Reggio Emilia, che ha assistito le lavoratrici nella decisione di impugnare il licenziamento per via giudiziaria. Le due impiegate, entrambe trentenni e laureate, sono state informate del licenziamento direttamente in ufficio, da alcuni manager aziendali, con la richiesta immediata di lasciare l’azienda e non tornare più.
Una delle due donne era rientrata da poco dalla maternità e ha un figlio piccolo.
Uno degli aspetti più di rilievo è che tale scelta è stata operata a pochi giorni dal Referendum sui licenziamenti in programma per i prossimi 8-9 giugno.
“Licenziate come oggetti vecchi”
«È vergognoso che la Interpuls non abbia nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di ricollocarle o di offrire un percorso formativo per aggiornarle», denuncia Alessandro Malagoli della Fiom di Reggio Emilia. «Si è scelto invece di liberarsene, come se fossero strumenti obsoleti».
Il sindacato sottolinea che le due lavoratrici erano assunte dopo il 2015, quindi ricadono nel regime delle tutele crescenti previsto dal Jobs Act. Ciò significa che, anche se un giudice dovesse riconoscere l’illegittimità del licenziamento, l’azienda non sarebbe obbligata a reintegrarle sul posto di lavoro (salvo in alcune circostanze particolare). La sanzione prevista è solo economica, generalmente pari a pochi mensilità, calcolate sull’anzianità.
Jobs Act sotto accusa
«Questo ennesimo licenziamento cinico e privo di giustificazione – dichiara Simone Vecchi, segretario provinciale della Fiom – avviene a pochi giorni dal referendum per l’abrogazione del Jobs Act, che si terrà l’8 e 9 giugno. È la dimostrazione concreta di quanto quelle norme abbiano indebolito drasticamente i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori».
Ecco una delle tante locandine a sostegno della campagna referendaria pubblicate in questi giorni:

Assemblee e sciopero in fabbrica
Per la giornata del 3 giugno, la Fiom ha convocato assemblee nei reparti della Interpuls e proporrà ai lavoratori di fermarsi in sciopero in solidarietà con le colleghe licenziate.
Il sindacato chiede il ritiro immediato del licenziamento e l’avvio di un confronto con l’azienda per valutare ogni possibile soluzione alternativa alla perdita del posto di lavoro.