È arrivata all’improvviso, nel bel mezzo dell’ennesima giornata di sciopero nazionale, la convocazione ufficiale del Ministero del Lavoro: sabato 21 giugno alle ore 12, presso la sede del ministero in via Veneto, Fiom, Fim, Uilm, insieme a Federmeccanica e Assistal, saranno ricevuti per una riunione conoscitiva sullo stato delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici.
Calderone rompe un silenzio lungo mesi
La convocazione porta la firma della ministra Marina Calderone, che fino ad oggi aveva mantenuto una linea defilata sulla vertenza, lasciando che il confronto – mai realmente partito – si logorasse senza un intervento istituzionale. L’ex presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, oggi ministra, ha sin qui gestito il proprio incarico con approccio tecnico, evitando di esporsi sui grandi dossier politici e rinunciando a usare il ruolo come leva di mediazione attiva. Dunque, anche se la convocazione è arrivata con una certe urgenza, non sembra che la titolare del Ministero applicherà la “stessa misura” per spingere le parti ad un accordo.
Una svolta dopo pressioni da tutta Italia
Da mesi le opposizioni chiedevano un passo del governo. Chiara Appendino (M5s) aveva definito “inaccettabile” il disinteresse dell’esecutivo verso una vertenza che riguarda oltre un milione e mezzo di lavoratori, già mesi fa, in occasione dello sciopero del 28 marzo.
Elly Schlein (Pd) ha più volte chiesto alla ministra Calderone di “non voltarsi dall’altra parte” di fronte alla paralisi contrattuale, mentre il Consiglio regionale del Lazio aveva approvato una mozione per sollecitare l’intervento dell’esecutivo. Anche diversi comuni italiani, tra cui Torino, Firenze, Reggio Emilia, Padova e Napoli, si erano espressi a favore delle richieste dei sindacati.
La protesta in strada ha accelerato i tempi
La svolta arriva proprio all’indomani della grande mobilitazione del 20 giugno, che ha visto 10mila operai bloccare la tangenziale di Bologna e altre migliaia in corteo da Bari a Genova, passando per Torino, Ancona, Bergamo, ecc.. Scene che hanno inevitabilmente forzato la mano al Ministero, spingendo Calderone a rompere l’attendismo che l’ha caratterizzata finora. Non è atteso, tuttavia, un intervento risolutivo: l’incontro sarà solo conoscitivo e non prevede mediazioni o proposte concrete da parte della ministra.
Intanto i sindacati esultano via social e vedono la convocazione come un primo traguardo utile:

Nessun “lodo Calderone” in vista
Al contrario di quanto fatto da altri titolari del dicastero in passato – con “lodi” imposti per superare l’impasse – Calderone sembra voler mantenere un profilo basso, coerente con la sua formazione da esperta di diritto del lavoro e non da figura politica. L’obiettivo, per ora, è sondare il terreno, prendere atto delle posizioni in campo e valutare eventuali margini di azione. Ma per un vero rilancio del tavolo, servirà ben più di un incontro esplorativo.