«Se alla fine dell’anno le cose non cambiano, dovremo prendere decisioni toste come la chiusura delle fabbriche» ha detto Jean Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, all’evento Stati generali dell’energia di Forza Italia. Lo spettro della chiusura riguarda direttamente gli stabilimenti italiani.
Oggi gli impianti Stellantis in Italia sono già in fermo. Il Cassino Plant è chiuso da fine giugno fino al 7 luglio, con possibilità di proroga fino a metà mese, per mancanza di ordini su Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale. I sindacati segnalano poche decine di giorni lavorativi nei primi mesi del 2025, con solo 39 giornate di attività tra gennaio e aprile.
I ritardi sui nuovi modelli peggiorano la situazione. L’uscita del suv Stelvio slitta al 2026 e la Giulia è attesa nel 2026 o oltre. Senza commesse, lo stabilimento resta fermo.
Nel resto del Paese la situazione non è migliore. A Mirafiori, Torino, la cassa integrazione è ormai cronica: il reparto carrozzerie sarà in Cig fino ad agosto, con turni ridotti anche per la 500 Bev e i modelli Maserati. Per i lavoratori del premium e del reparto 500 elettrica sono previste sospensioni prolungate.
Secondo analisti, la produzione italiana di Stellantis è diminuita drasticamente: tra modelli FCA, Lancia, Fiat e Alfa, l’industria soffre da tempo.
Cassino: zero commesse Alfa, stop fino a fine luglio
Lo stabilimento di Cassino, che produce Giulia, Stelvio e Grecale, lavora su un solo turno e ha registrato solo 61 giorni attivi su 111 dal gennaio 2025. La cassa integrazione copre i mesi di giugno e luglio, con alto rischio di estensione.
Ogni punto percentuale di quota elettrica non raggiunta costerà miliardi in sanzioni UE secondo Imparato. Servono investimenti e nuovo piano prodotto. Serve agire «in cinque minuti», dice il manager, per evitare un “dramma industriale” .
Mirafiori e Pomigliano: dramma della cassa integrazione
A Mirafiori, con la 500 BeV e Maserati in rallentamento, l’uso della Cig è strutturale. Anche in Pomigliano d’Arco, gli ammortizzatori sociali restano attivi per la Fiat Panda e il Tonale, senza nuovi modelli all’orizzonte in tempi brevi
La causa? Mancano commesse su modelli Alfa Romeo e Maserati, mentre la strategia elettrica stenta a decollare. Se entro fine anno non arriveranno nuovi piani di produzione e ordini, il risultato potrebbe essere il fermo totale e la chiusura definitiva di impianti chiave per l’intera filiera nazionale.