Una nuova sentenza del Tribunale di Messina cambia le regole sui tempi della contestazione disciplinare. Si tratta della sentenza n. 1253 del 07.05.2025.
Il lavoratore era stato licenziato
Il caso riguarda un operaio che aveva ricevuto una raccomandata di contestazione disciplinare. La lettera era stata inviata dalla ditta il 13 gennaio 2024. Il lavoratore però l’ha ritirata in posta solo il 22 gennaio.
Il giorno dopo, il 23 gennaio, è arrivato il licenziamento per giusta causa.
Secondo l’operaio, l’azienda non ha rispettato i tempi previsti dall’articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori. Cioè i 5 giorni di tempo per difendersi prima del licenziamento.
Cosa ha deciso il giudice
Il giudice non gli ha dato ragione. Secondo il Tribunale di Messina, la raccomandata si considera “conosciuta” dal lavoratore nel momento in cui arriva al suo indirizzo, anche se non è stata ancora ritirata.
È importante: non conta la data in cui il lavoratore prende in mano la lettera, ma quella in cui l’avviso di giacenza viene lasciato dal postino.
Quando scattano i 5 giorni di difesa
Quindi, i 5 giorni previsti dalla legge per rispondere alla contestazione partono dal giorno dell’avviso di giacenza, non da quello del ritiro.
Nel caso specifico, la giacenza era del 13 gennaio. Il licenziamento del 23 gennaio è risultato regolare.
La società, dunque, ha rispettato la legge. E il ricorso del lavoratore è stato respinto.
Questa sentenza interessa tutti gli operai e impiegati che possono ricevere una lettera disciplinare. Attenzione alle date. Anche se non si ritira la raccomandata, i tempi iniziano a scorrere.