In Friuli Venezia Giulia continuano gli arrivi di lavoratori dal Ghana nell’ambito del Progetto Ghana, l’iniziativa lanciata da Confindustria Alto Adriatico con la collaborazione di Umana SpA e Umana Forma.
L’obiettivo è colmare la cronica carenza di manodopera qualificata nelle imprese del Nordest, soprattutto nel comparto metalmeccanico e nella logistica. Con i nuovi ingressi, il numero di occupati grazie al programma sfiora le 300 unità.
Le aziende che assumono i ghanesi
I lavoratori sono destinati principalmente a realtà metalmeccaniche di rilievo. Tra le aziende coinvolte figurano Gruppo Fincantieri, Cimolai SpA, Marine Interiors di Pordenone e ALF SpA di Gaiarine, oltre a diverse piccole e medie imprese.
Le figure più richieste sono carrellisti, saldatori, tornitori e addetti alla logistica, tutti profili ormai difficili da reperire sul mercato del lavoro italiano.
Formazione e stipendi
Il percorso parte dalle Scuole Salesiane di Accra e Sunyani, dove i giovani ghanesi ricevono la preparazione tecnica di base e corsi di lingua italiana certificati dall’Università per Stranieri di Siena. Segue un modulo di perfezionamento in Italia e poi l’assunzione in somministrazione tramite Umana, che assicura alle imprese flessibilità e ai lavoratori le tutele contrattuali e retributive.
Gli stipendi per gli operai specializzati partono da circa 1.800-2.000 euro al mese, in linea con i contratti metalmeccanici.
Integrazione e prospettive future
Il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, parla di un modello “regolato di formazione e integrazione” che rientra negli obiettivi del Piano Mattei del governo. Anche i sindacati e le associazioni dei migranti, come l’Associazione Italia-Ghana, partecipano al percorso di inserimento sociale.
Il vicedirettore Giuseppe Del Col ha sottolineato che le imprese coinvolte hanno espresso giudizi molto positivi, sia per il livello tecnico raggiunto dai lavoratori, sia per la loro capacità di inserirsi nei contesti aziendali.