martedì, Settembre 2, 2025

Ex Ilva, corsa agli impianti DRI: Taranto, Gioia Tauro e Genova in gara per l’acciaio verde. La situazione

Il ministro Adolfo Urso ha fissato due scadenze decisive per il rilancio dell’ex Ilva. Le manifestazioni di interesse dovranno arrivare entro il 15 settembre 2025. L’obiettivo è chiudere la gara entro novembre 2025. Sul tavolo c’è anche il futuro degli impianti DRI, fondamentali per alimentare i forni elettrici che sostituiranno gradualmente gli altoforni a carbone.

Cos’è il DRI e perché è strategico

Il Direct Reduced Iron (DRI) è un semilavorato siderurgico, cosiddetto preridotto. Si ottiene dalla riduzione diretta del minerale di ferro attraverso gas come monossido di carbonio e idrogeno. Serve per produrre acciaio in modo più sostenibile, con minori emissioni di CO₂. La società pubblica DRI d’Italia S.p.A., controllata da Invitalia, è stata creata proprio per guidare questo processo di transizione.

Gioia Tauro tra i siti candidati

Tra i siti valutati per ospitare i poli DRI spicca il porto di Gioia Tauro, in Calabria. La sua posizione strategica e la forza logistica ne fanno un candidato forte. Qui ci sarebbe lo spazio per gli impianti e la disponibilità energetica necessaria. Sul tavolo resta comunque anche l’ipotesi Taranto, dove già si trova l’ex Ilva. La decisione finale verrà presa dopo il 15 settembre, una volta analizzate tutte le offerte.

La scelta del sito per gli impianti DRI non è ancora definitiva. Attualmente la situazione è questa: Taranto resta il polo preferenziale — ha la priorità storica, istituzionale ed economica — ma la decisione finale dipenderà dalla possibilità o meno di ospitare temporaneamente una nave rigassificatrice. E’ solo nel caso di ostacoli logistici – o di altra natura – che emergerebbero alternative come Gioia Tauro o Genova.

Una svolta per l’acciaio italiano

Il percorso verso la decarbonizzazione dell’acciaio italiano ha tre tappe chiave. Primo: l’arrivo delle offerte entro metà settembre. Secondo: la scelta definitiva del sito tra Taranto e Gioia Tauro. Terzo: la chiusura della gara entro novembre 2025. Il DRI, insieme ai forni elettrici, sarà la colonna portante di una siderurgia più verde e competitiva.

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