Nell’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, l’amministratore delegato di Stellantis Italia, Antonio Filosa, ha ribadito che il Piano Italia rappresenta la strada per rilanciare la produzione e garantire occupazione.
Tra i temi toccati, il futuro dello stabilimento di Termoli, oggi in bilico dopo il tramonto del progetto Gigafactory che avrebbe dovuto rappresentare la grande scommessa per l’elettrificazione.
La Gigafactory mai nata
Il piano iniziale prevedeva la realizzazione a Termoli di una delle tre Gigafactory europee di Stellantis, in joint venture con ACC, per produrre batterie destinate ai modelli elettrici.
Il progetto, annunciato in pompa magna, si è però arenato nel 2024. L’Italia è rimasta l’unico paese di riferimento per Stellantis in Europa a non avere una Gigafactory, con un impatto pesante sulle prospettive industriali e occupazionali del sito molisano.
Le parole di Filosa non hanno chiarito i motivi di quel passo indietro. Anche se le parole di John Elkann, presidente del Gruppo, pronunciate in occasione dell’audizione in Senato, sono state eloquenti: in Italia l’elevato costo dell’energia impedisce di programmare la costruzione di una Giga factory.
EDCT futuro per Termoli?
“Sul futuro di Termoli abbiamo cercato di dare un contributo importante con l’assegnazione della produzione del nuovo cambio EDCT, le trasmissioni elettrificate destinate alle vetture del futuro”, ha spiegato Filosa.
L’EDCT, già avviato a Mirafiori con buoni risultati, è una tecnologia che integra i motori elettrici ibridi e plug-in con cambi automatici evoluti, pensata per migliorare consumi ed emissioni.
Secondo il manager, la produzione a Termoli “porterà attività industriali di ampio respiro ed export mondiale”.
Operai in solidarietà e prospettive incerte
Lo stabilimento resta però in difficoltà. Circa 1.800 metalmeccanici sono coinvolti nei contratti di solidarietà, con riduzioni di orario e salario.
Le dichiarazioni di Filosa non tranquillizzano: mostrano che sull’elettrificazione l’azienda sta ancora navigando a vista, alla ricerca di una rotta precisa.
Per i lavoratori molisani, l’EDCT rappresenta un segnale, ma il vuoto lasciato dalla Gigafactory e le ore non lavorate per i prossimi 12 mesi, pesano come un macigno sul futuro occupazionale del territorio.
Cosa prevede il Contratto di Solidarietà di Termoli
Nell’accordo firmato a fine agosto per lo stabilimento di Termoli è stato previsto un nuovo contratto di solidarietà della durata di 12 mesi, a partire dal 1° settembre. In base all’intesa, Stellantis potrà ridurre l’orario di lavoro dei dipendenti fino all’80% del tempo contrattuale complessivo. Questo strumento sostituisce il precedente accordo, scaduto ad agosto, che interessava circa 900 lavoratori, ampliandone ora la platea.


