Il mese appena iniziato potrebbe diventare quello della mobilitazione nazionale dei metalmeccanici. Dopo l’ennesima timida fase negoziale con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del CCNL, conclusa il 31 ottobre, i sindacati potrebbero decidere di ricorrere ad uno sciopero. Ma la decisione, che oggi non appare affatto scontata, potrebbe andare in tutt’altra direzione.
Nel testo diffuso dagli industriali si legge che durante gli incontri di fine mese «sono stati affrontati i temi ancora non trattati e ripresi quelli discussi il 22 e 23 ottobre», e che «rimane la volontà di trovare un equilibrio».
Anche Fim, Fiom e Uilm, sono usciti con una nota di similare contenuto. Ma la sensazione diffusa tra i lavoratori è che il dialogo possa prendere una crina diversa e arrivare a uno scontro il 13 e 14 novembre (prossime date in agenda per discutere il rinnovo) in assenza di risposte concrete. Specie sul salario.
Sciopero per il contratto o adesione a uno sciopero generale
Al di là dei comunicati scritti con toni apparentemente concilianti è chiaro che i sindacati delle tute blu valutano la proclamazione di uno sciopero nazionale nel mese di novembre. L’interrogativo, che stimola Fiom-Cgil, smuove comunque gli animi anche all’intervo delle delegazioni di Fim-Cisl e Uilm-Uil.
L’azione potrebbe avere una doppia finalità: da un lato, spingere sul rinnovo del contratto; dall’altro, aderire a uno sciopero generale che la Cgil di Maurizio Landini sta preparando contro la politica economica e salariale del governo.
Più prudente, per ora, la posizione della Uil, che in passato aveva condiviso le linee di mobilitazione unitaria con la Cgil, ma che in questa fase potrebbe fare scelte diverse. La Cisl guidata da Daniela Fumarola invece ha già escluso assenze da lavoro e sta organizzando una manifestazione nazionale a Roma.
In tale contesto, solo nel caso di uno sciopero per il rinnovo contrattuale (e non contro la Manovra di Bilancio), a seguito di una eventuale rottura con Federmeccanica e Assistal potrebbe spingere Fim-Fiom-Uilm ad arrivare ad una proclamazione unitaria.
Decisione dopo il 14 novembre
Una decisione definitiva non arriverà prima del 14 novembre, data in cui si terrà il secondo appuntamento negoziale del mese, a Roma, nella sede di Confindustria in Viale dell’Astronomia.
Se in quell’occasione le distanze tra le parti saranno maggiori dei punti di contatto, Fim, Fiom e Uilm potrebbero convocare una grande mobilitazione nazionale dei metalmeccanici. Arrivare ad una scelta simile però potrebbe significare aprire una nuova frattura con gli industriali con il rischio di far slittare ancora il rinnovo. Per questo i tre sindacati hanno già condiviso che una tale scelta ci sarà solo a condizione che la posizione delle controparti appaia molto rigida davanti alle richieste di piattaforma, specie quelle che portano sulla strada degli aumenti salariali e miglioramento delle condizioni economiche in generale.


