La Fiom-Cgil ha proclamato 4 ore di sciopero nazionale con blocco degli straordinari e della flessibilità negli stabilimenti Stellantis, CNH Industrial e Iveco. L’iniziativa sindacale rilancia la vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), scaduto da 3 mesi, e per ottenere un Premio di Risultato (PDR) garantito e senza penalizzazioni, nonché un’integrazione al reddito per i lavoratori in cassa integrazione.
Fiom-Cgil fuori dal CCSL: la mobilitazione è autonoma
La Fiom-Cgil non è firmataria del CCSL, a differenza di Fim-Cisl e Uilm-Uil, che scelgono invece la via del confronto diretto con le aziende. Questo segna una frattura evidente nel fronte sindacale. La Fiom denuncia l’esclusione dai tavoli ufficiali e rilancia la mobilitazione a livello nazionale, partendo dai territori più colpiti dalla crisi del settore.
Stellantis: flessione produttiva allarmante in tutta Italia
La protesta trova terreno fertile in numerosi stabilimenti Stellantis, dove la flessione produttiva è ormai strutturale.
• Melfi: lo stabilimento lucano è l’esempio più emblematico della crisi. Nel 2024 ha perso oltre 108.000 veicoli rispetto al 2023, pari a un crollo del 63,5%. I lavoratori sono in contratti di solidarietà, e le uscite incentivate su base volontaria sono all’ordine del giorno. Il futuro? Appeso a un vago piano di rilancio basato sulla nuova piattaforma elettrica STLA Medium.
• Mirafiori: lo storico impianto torinese è fermo da settimane. La produzione della Fiat 500 elettrica e delle Maserati è stata sospesa per assenza di domanda, e i lavoratori sono in cassa integrazione fino a data da destinarsi. Il rilancio dell’auto elettrica, promesso e sbandierato, si scontra con il mercato e la concorrenza cinese.
• Cassino: anche qui produzione ferma e stop frequenti. Il 29 novembre 2024 l’impianto è stato chiuso per mancanza di volumi. Il calo della domanda e l’incertezza industriale mettono in dubbio la sostenibilità dello stabilimento laziale.
• Termoli: lo stabilimento motori è fermo da dicembre. I lavoratori continuano ad essere collocati in cassa integrazione e non è chiaro quando si potrà riprendere a pieno ritmo. La transizione verso l’elettrico sta tagliando posti prima ancora di creare nuovi impieghi, come promesso dal mai realizzato ‘Piano Italia’ Stellantis che prevedeva la Gigafactory per la produzione di batterie.
• Pomigliano d’Arco: qui la situazione è apparentemente più stabile. La produzione di Alfa Romeo Tonale e Dodge Hornet ha permesso una crescita del 30,3% nel 2023. Tuttavia, anche questo sito è soggetto a cicli produttivi instabili e uso frequente di ammortizzatori.
Le rivendicazioni Fiom-Cgil
La Fiom-Cgil chiede:
• Rinnovo immediato del CCSL con aumenti salariali certi.
• Un PDR con quota fissa garantita, non soggetta a presenza o penalizzazioni per malattia.
• Integrazione salariale durante i periodi di cassa.
• Confronto unitario e trasparente su struttura PDR e inquadramenti, che oggi si svolge senza coinvolgimento del sindacato.
Assemblee in corso e scioperi articolati
Le 4 ore di sciopero in aprile saranno accompagnate da assemblee nei singoli stabilimenti, e le modalità di mobilitazione potrebbero variare da territorio a territorio. In alcuni casi si valuta l’estensione oltre le 4 ore previste. Il messaggio della Fiom è chiaro: basta con la precarietà industriale e contrattuale. I lavoratori vogliono certezze salariali, garanzie produttive e rispetto del potere d’acquisto.