Un disegno di legge annunciato ma non ancora presentato alla Camera dei Deputati, prevede l’esenzione fiscale e contributiva sugli aumenti retributivi dei contratti collettivi. Al centro c’è la contrattazione nazionale e il ruolo dei sindacati maggioritari.
Casasco presenta la proposta: un disegno di legge per la contrattazione
È stato Maurizio Casasco, deputato di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Economia del partito, ad annunciare un disegno di legge che propone l’esenzione da imposte e contributi previdenziali sugli aumenti retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali.
La misura, valida per tre anni, si applicherà solo agli aumenti successivi all’entrata in vigore della legge. L’obiettivo dichiarato è duplice: da una parte aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, dall’altra dare slancio alla contrattazione collettiva nazionale.
Una proposta condivisa dentro Forza Italia
La norma non nasce dal nulla. Casasco riprende un’impostazione contenuta nel documento economico approvato da Forza Italia il 5 ottobre 2024, durante gli Stati Generali dell’Economia organizzati dal partito a Milano.
Si tratta della prima proposta formalizzata in Parlamento su questo tema da parte di un partito di governo, mentre altre forze, come la Lega, si erano limitate finora a dichiarazioni e proposte rilasciate alla stampa o sui social.
Casasco, dieci anni alla guida di Confapi
La proposta acquista particolare peso se si considera il profilo del suo promotore. Maurizio Casasco è stato presidente nazionale di Confapi dal 2012 al 2022, l’associazione di categoria che ha firmato, in quel periodo, numerosi accordi con Cgil, Cisl e Uil.
Un’esperienza decennale che fa di lui un profondo conoscitore delle dinamiche sindacali e della contrattazione collettiva, specialmente nel settore delle piccole e medie imprese.
Metalmeccanici in attesa, ma la misura può cambiare il quadro
La proposta arriva mentre il contratto nazionale dei metalmeccanici è ancora bloccato. A giugno sono attesi i nuovi dati IPCA 2024, che determineranno gli aumenti minimi legati alla clausola di garanzia.
Se approvata, la misura darebbe uno stimolo decisivo alle trattative, portando più soldi in busta paga senza costi per le imprese o per lo Stato. Tuttavia, resta da vedere se la maggioranza di governo sarà compatta nel sostenere una proposta che, pur non richiedendo risorse pubbliche (è quanto si legge nel comunicato), tocca equilibri politici e sindacali delicati.
(Nella foto di copertina: Maurizio Casasco, durante il suo mandato di Presidente Confapi, e Maurizio Landini, Segretario Generale Cgil)