Il responsabile europeo di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, ha lanciato un allarme preoccupante: senza interventi sui costi energetici e sulle normative relative alla transizione elettrica, il gruppo automobilistico potrebbe decidere la chiusura di alcuni impianti italiani entro la fine del 2025. Tra i siti citati esplicitamente, figura anche lo stabilimento ex Sevel di Atessa, in Abruzzo, dove si produce il furgone Ducato e altri veicoli commerciali leggeri.
Una dichiarazione che ha scatenato la dura reazione dei sindacati, in particolare Fiom Cgil e Fim Cisl, preoccupati per il futuro occupazionale e industriale del territorio. Meno allarmata, invece, la risposta dell’assessore regionale abruzzese Tiziana Magnacca, le cui parole sembrano sottovalutare la reale portata dell’avvertimento lanciato da Stellantis, soprattutto in assenza di un piano chiaro sul futuro dello stabilimento e dell’intera filiera.
Imparato (Stellantis): “Senza interventi su energia ed elettrico, possibili chiusure”
Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo del gruppo Stellantis, ha parlato senza mezzi termini durante gli Stati Generali dell’Energia organizzati alla Camera da Forza Italia:
“Se entro fine anno non cambieranno le condizioni su costi energetici e regole sull’elettrico, saremo costretti a prendere decisioni toste, come la chiusura degli stabilimenti”.
Imparato ha citato esplicitamente anche Atessa, sottolineando che nessuno stabilimento è al riparo da eventuali riorganizzazioni drastiche. Parole che arrivano in un contesto di crescente incertezza per il settore automotive italiano e in particolare per la filiera dei veicoli commerciali leggeri, dove l’ex Sevel rappresenta un punto strategico.
Fiom Cgil: “Parole gravi e irresponsabili. Atessa non si tocca”
Durissima la reazione della Fiom Cgil di Chieti, con il segretario Alfredo Fegatelli che definisce quella di Imparato: “Una dichiarazione grave e irresponsabile”.
Secondo Fegatelli, Atessa rappresenta circa il 50% della produzione Stellantis in Italia ed è l’unico stabilimento interamente dedicato alla produzione di veicoli commerciali leggeri.
“La sua eventuale chiusura significherebbe colpire duramente l’occupazione e distruggere una delle ultime realtà industriali forti del Mezzogiorno”, con gravi conseguenze anche sull’indotto, che coinvolge migliaia di lavoratori tra Abruzzo, Molise e Lazio.
La Fiom denuncia anche l’inerzia delle istituzioni regionali, accusando la Regione Abruzzo di aver assecondato l’azienda invece di difendere il territorio e il lavoro.
Occupazione in calo e piano di esodo
La situazione occupazionale è già in forte deterioramento:
- da oltre 6.000 lavoratori diretti si è scesi a meno di 4.900;
- con il piano di esodo incentivato in corso si scenderà a circa 4.500;
- centinaia di lavoratori in somministrazione o staff-leasing non sono stati rinnovati.
Secondo la Fiom, senza interventi urgenti si rischia una desertificazione industriale della zona e il collasso dell’intera filiera automotive abruzzese.
Fim Cisl: “Serve una smentita immediata da Stellantis o un tavolo col Governo”
Anche Fim Cisl, con il coordinatore nazionale Stefano Boschini e il segretario regionale Amedeo Nanni, ha espresso forte preoccupazione. Le dichiarazioni di Imparato vengono definite:
“Estremamente allarmanti e gravi, non solo per Atessa ma per tutti i siti italiani del gruppo”.
La Fim ricorda che negli ultimi incontri istituzionali Stellantis aveva garantito una missione produttiva per ogni stabilimento in Italia, impegni ora messi in discussione.
Il sindacato chiede quindi una smentita ufficiale da parte dell’azienda. In caso contrario, occorre un’immediata convocazione da parte del Governo per chiarire le intenzioni di Stellantis e salvaguardare l’occupazione nel Paese.
Assessore Magnacca: “Lo stabilimento non chiude. Regione sempre presente”
Decisamente meno preoccupata l’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, che risponde duramente alla Fiom:
“Gravissime e irresponsabili le parole di Fegatelli. L’unico stabilimento italiano che produce furgoni non chiude, a meno che qualcuno non voglia che accada”.
Magnacca elenca la partecipazione della Regione ai tavoli territoriali e nazionali, sottolineando che Atessa è sempre stata al centro dell’attenzione.
La Regione, afferma l’assessore, ha lavorato a fianco del mondo produttivo e il presidente Marco Marsilio ha avuto un ruolo attivo in Europa sul tema della transizione energetica. Tuttavia, le parole dell’assessore – mirate a fare bassa propaganda politica – sembrano fuori luogo rispetto alla reale gravità della situazione:
- minimizzano le parole di Imparato,
- non affrontano il tema dell’assenza di un piano industriale per Atessa,
- ignorano le dinamiche occupazionali in netto peggioramento.
In un momento in cui l’intera filiera è sotto pressione e Stellantis non ha ancora chiarito le sue intenzioni, dichiarazioni rassicuranti rischiano di suonare più come propaganda politica che come strategia concreta.