Oramai sembra imminente l’individuazione di dell’azienda che rileverà l’ex impianto Ilva di Taranto. Conferme arrivano anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Nelle prossime ore, verosimilmente già nella prossima settimana, sapremo a chi sarà assegnato quello che potrà diventare il più grande impianto siderurgico green d’Europa“, ha dichiarato.
In questa fase così delicata intervengo i sindacati, alle prese con il rinnovo della cassa integrazione in scadenza. Attraverso interviste e assemblee pubbliche fanno sentire la loro voce e spingono per la tutela dei posti di lavoro e la salute della cittadinanza. Ecco le dichiarazioni di Rocco Palombella Segretario Generale Uilm:
“siamo nella fase più delicata. Il Governo si appresta a fare l’ennesima scelta. Lo abbiamo già detto, non si possono fare vendite e cessioni senza ascoltare le persone, senza ascoltare il sindacato. Loro dicono che ci sarà uno spazio e non vogliamo non solo che questo spazio ci sia, ma deve essere uno spazio in grado di modificare. Perchè se loro pensano di darci una condizioni di prendere o lasciare, noi diciamo che non intendiamo svendere definitivamente questo territorio. E lo vogliamo fare con coerenza e determinazione. Una produzione sì ma che prenda realmente in considerazione le fonti inquinanti, devono essere eliminate definitivamente. Ci può essere il passaggio, ma sopratutto noi riteniamo che i posti di lavoro devono essere salvaguardati. Chi annuncia da tempo accordi di programma perchè immagina che arrivino ipotesi di re-industrializzazione senza partire da progetti essenziali, che diano veramente la certezza del lavoro, con cassa integrazione e senza posti di lavoro, noi non saremo disponibili. Le cose vanno di pari passo, bisogna tenere insieme i lavoratori in Ilva in Amministrazione straordinaria, dell’appalto e dei lavoratori cd. sociali. E a questi aggiungiamo anche la realtà di Leonardo: aver raggiunto la cassa integrazione senza il lavoro non è per noi un obiettivo. La cassa integrazione l’abbiamo rifiutata perchè vogliamo che ci siano progetti credibili in grado di dare lavoro. La dignità delle persone si riscatta con il lavoro, non si riscatta ne con gli ammortizzatori sociali e né con altri strumenti di sostegno al reddito”.
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