L’11 febbraio 2025 è stata firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore elettrico. Per i lavoratori, le buste paga registreranno un aumento medio di 312 euro al mese, distribuiti su diverse voci, tra cui welfare contrattuale e premio di produttività.
La recente intesa raggiunta nel settore elettrico non ha solo portato aumenti salariali significativi, ma ha anche introdotto una riduzione dell’orario di lavoro. Un risultato che, inevitabilmente, fa da riferimento per i metalmeccanici, oggi impegnati nella difficile trattativa per il rinnovo del loro contratto nazionale. L’esperienza degli elettrici può infatti rafforzare la battaglia di Fim, Fiom e Uilm per ottenere le 35 ore settimanali a parità di salario, aprendo nuovi scenari nella partita contrattuale con Federmeccanica e Assistal.
Gli aumenti economici per i lavoratori del Settore Elettrico
L’aumento medio sui minimi tabellari (TEM) è pari a 290 euro, erogati in quattro tranche: 90 euro dal 1° aprile 2025, 65 euro dal 1° aprile 2026, altri 65 euro dal 1° aprile 2027 e infine 70 euro dal 1° ottobre 2027. Complessivamente, il montante salariale aggiuntivo sarà di 6.928 euro a regime. Un risultato importante che rafforza il potere d’acquisto dei lavoratori e aggiorna il trattamento economico al nuovo scenario inflattivo.
Le novità sull’orario di lavoro
L’accordo non si limita agli aumenti. Una clausola innovativa riguarda il personale semiturnista, per il quale la riduzione dell’orario annuo passa da 76 a 96 ore. La nuova regola stabilisce che, laddove venga applicato l’orario settimanale di 40 ore, e in assenza di accordi aziendali migliorativi, i lavoratori avranno diritto a questa riduzione aggiuntiva. In termini concreti significa 20 ore in meno all’anno, un passo avanti significativo nella direzione del miglior equilibrio tra vita e lavoro.
Il confronto con i Metalmeccanici
Il tema dell’orario ridotto è centrale anche nella trattativa per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici che riprenderà nel mese di settembre (clicca qui per il calendario). Fim, Fiom e Uilm spingono per introdurre una sperimentazione che porti a 35 ore settimanali a parità di salario. Federmeccanica e Assistal, al contrario, restano prudenti, limitandosi a richiamare strumenti già esistenti come i permessi annui retribuiti. L’accordo nel settore elettrico dimostra però che riduzioni dell’orario sono possibili e potrebbe rappresentare un precedente utile per aprire spiragli anche nella trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.


