La Fim Cisl ha inviato una richiesta formale di incontro all’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. La decisione arriva dopo settimane di forte preoccupazione per lo stato degli stabilimenti italiani e per il massiccio ricorso alla cassa integrazione. Secondo i dati diffusi dai sindacati, nel 2025 la cig “interessa la totalità dei siti produttivi e coinvolge mediamente il 50% dei lavoratori”.
Per la Fim guidata da Ferdinando Uliano la situazione non è più sostenibile e richiede un cambio di passo immediato nelle politiche industriali del gruppo.
Le risposte di Filosa non convincono
Nei giorni scorsi Filosa aveva provato a rassicurare sul futuro di Stellantis in Italia, spiegando a Il Sole 24 Ore che “il piano Italia è confermato” e che “gli stabilimenti italiani avranno un ruolo strategico nella transizione elettrica”, ha parlato di investimenti pari a 2 miliardi di euro.
Ma queste affermazioni non hanno soddisfatto né i sindacati né i lavoratori. Per la Fim Cisl si tratta di promesse generiche, non accompagnate da fatti concreti.
Termoli e gli altri stabilimenti in bilico
Il comunicato diffuso dalla Fim sottolinea in particolare la “delicata condizione dello stabilimento di Termoli, dove lo stop all’investimento sulla Gigafactory richiede un nuovo impegno da parte di Stellantis per garantire prospettive e nuove attività”.
Ma le preoccupazioni riguardano tutti i siti italiani: “serve un confronto con l’ad Filosa per avere rassicurazioni sul rispetto degli impegni assunti sui nuovi lanci produttivi e aprire una vera discussione su ulteriori assegnazioni di prodotti”.
Pressione sul Governo e sul tavolo Stellantis
Parallelamente alla richiesta di incontro, la Fim Cisl sollecita il Governo a muoversi. “Chiediamo di riaprire il tavolo Stellantis per individuare soluzioni condivise e utili non solo agli stabilimenti, ma anche alle attività dell’intera filiera dell’indotto dell’auto”, recita il comunicato.
Per Uliano e le altre sigle non bastano le passerelle e le strette di mano del ministro Adolfo Urso: servono decisioni concrete per rilanciare gli stabilimenti italiani e difendere l’occupazione.


