Lunedì 6 ottobre si terrà a Roma la riunione plenaria tra Federmeccanica, Assistal e i sindacati Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici Industria, scaduto lo scorso 30 giugno 2024.
Il contratto riguarda circa un milione e mezzo di lavoratori del settore e rappresenta uno dei rinnovi più rilevanti per la manifattura italiana.
La proposta di Federmeccanica e Assistal
Le associazioni datoriali Federmeccanica e Assistal partiranno da una proposta che prevede un aumento medio di 173 euro lordi, calcolato sulla base dell’indice IPCA al netto degli energetici importati (IPCA-NEI). A ricordarlo oggi, in una articolo web, è l’agenzia di stampa Ansa.
Si tratta di un importo variabile e non certo, legato all’andamento dell’inflazione, che verrebbe spalmato su quattro anni, estendendo così la durata del contratto rispetto al precedente triennio.
Una linea che mira alla prudenza e alla sostenibilità per le imprese, ma che i sindacati considerano insufficiente per recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni.
La richiesta sindacale: 280 euro certi
Fim, Fiom e Uilm ribadiranno nella plenaria la loro piattaforma: un aumento medio a regime di 280 euro lordi per il livello C3 (ex quinto livello) nel triennio, con importi certi e garantiti.
I sindacati sottolineano la necessità di salari stabili e trasparenti sin da subito, non legati a indicatori variabili, per dare certezze ai lavoratori in un contesto di forte inflazione.
I precedenti che fanno scuola
Le sigle confederali porteranno al tavolo gli esempi di altri rinnovi siglati nel 2024.
Nei contratti Unionmeccanica-Confapi e Cooperative Metalmeccaniche, firmati durante l’estate, gli aumenti sono stati definiti in modo fisso e predeterminato, superando la logica dell’IPCA.
Un modello che i sindacati intendono replicare anche nel CCNL Federmeccanica, per garantire ai metalmeccanici una retribuzione certa e continua.


