La Fiom Cgil parteciperà allo sciopero generale del 3 ottobre, una mobilitazione che coinvolge anche i metalmeccanici italiani. Non si tratta di uno sciopero contrattuale, ma di una protesta di solidarietà e di pace, indetta per denunciare la strage di civili a Gaza e per sostenere la Flotilla umanitaria colpita durante le operazioni militari israeliane.
Tutti i lavoratori possono aderire?
Il diritto di sciopero è sancito dall’articolo 40 della Costituzione e spetta a tutti i lavoratori, pubblici e privati. Anche chi non è iscritto a un sindacato può partecipare liberamente, esercitando un diritto individuale e collettivo riconosciuto dalla legge. Non è necessario avvisare l’azienda né si rischiano sanzioni: basta astenersi dal lavoro per esprimere la propria adesione.
Ogni operaio, tecnico o impiegato metalmeccanico potrà quindi scegliere di unirsi alla mobilitazione del 3 ottobre per lanciare un messaggio chiaro: la pace è una condizione indispensabile anche per la giustizia sociale e il benessere economico.
Ciò a prescindere dal contratto collettivo di riferimento, perchè come detto non si tratta di uno sciopero finalizzato a spingere per il rinnovo contrattuale e per gli aumenti salariali.
Pace e lavoro: due facce della stessa medaglia
Sebbene si tratti di uno sciopero di solidarietà, non si possono ignorare le ricadute economiche dei conflitti internazionali. La pace in Medio Oriente e la stabilità nell’area del Mediterraneo sono infatti elementi decisivi per uno sviluppo economico duraturo e per la tutela dell’occupazione.
In un contesto internazionale stabile e cooperativo, aumentano gli investimenti, si rafforzano i mercati e si creano nuove opportunità per le imprese e i lavoratori. Al contrario, guerre, sanzioni e crisi geopolitiche generano inflazione, disoccupazione e incertezza economica, colpendo prima di tutto chi vive del proprio lavoro.
Difendere la pace significa quindi difendere il futuro produttivo e sociale del Paese.
Non è uno sciopero sul contratto
Lo sciopero del 3 ottobre non è collegato al rinnovo del CCNL Metalmeccanici, per cui la categoria si è già mobilitata con 40 ore di sciopero nella prima parte del 2025. Quella lotta ha permesso di riaprire il confronto con Federmeccanica e Assistal, che torneranno al tavolo il 6 ottobre 2025 per discutere gli aumenti economici.
Scioperare per la pace, anche per il lavoro
Partecipare allo sciopero del 3 ottobre significa non solo esprimere solidarietà verso le vittime dei conflitti, ma anche affermare che senza pace non c’è sviluppo né occupazione. Per questo la Fiom invita i metalmeccanici a far sentire la propria voce: la pace è una questione di giustizia, ma anche di lavoro e di futuro.


