lunedì, Novembre 17, 2025

Bettini (Federmeccanica) su La7: “Crescita asfittica, dazi insostenibili ed esuberi nell’automotive”

Ospite della trasmissione Coffee Break su La7 del 3 ottobre, condotta da Andrea Pancani, il presidente di Federmeccanica, Simone Bettini, ha affrontato i nodi più urgenti dell’economia italiana, partendo dal settore metalmeccanico.

Dal rallentamento industriale al peso dei dazi, fino al flop dell’Industry 5.0, Bettini ha delineato un quadro chiaro e realistico. Le sue parole arrivano in un momento di profonda incertezza per il manifatturiero, dove calano gli ordini e crescono i timori per la tenuta occupazionale.

La nostra crescita continua a essere molto asfittica”

Nel suo primo intervento, Bettini ha riconosciuto la fragilità della congiuntura economica:

La nostra crescita continua a essere molto asfittica. Se non ci fosse stato il PNRR, dove staremmo, Presidente? Sicuramente molto più indietro di quello in cui, posto dove siamo.”

Il presidente di Federmeccanica ha evidenziato il ruolo decisivo del PNRR partito durante il Governo Conte II, che ha evitato una recessione più profonda, ma ha avvertito che da solo non basta.

A livello europeo dovranno essere messi in pista nuovi sistemi per sostenere la crescita.”

Un messaggio che chiama in causa anche l’Unione europea, chiamata a introdurre strumenti più efficaci per rilanciare investimenti e produttività.

Nell’automotive si parla di esuberi”

Il leader degli industriali metalmeccanici ha poi messo in guardia sui segnali di rallentamento in corso, soprattutto nel comparto automotive:

Noi già sentiamo forti rallentamenti, soprattutto nell’automotive. In numeri importanti si sente che comincia a parlare di esuberi.”

Un allarme che fotografa la difficoltà di una filiera strategica per l’Italia, oggi compressa tra transizione elettrica, calo della domanda e concorrenza asiatica.

La situazione è aggravata dai dazi internazionali, che rischiano di frenare ulteriormente le esportazioni e generare nuove tensioni sui mercati.

“I dazi creano incertezza e bloccano i mercati”

Bettini ha lanciato un monito sulle politiche protezionistiche adottate da Washington:

Ogni economia ha bisogno di certezze. Il fatto che con questi dazi si continua a mettere sui mercati incertezze, questo è un grande contributo a fermare il nostro Paese, ma anche tutta l’Europa.”

Il presidente ha raccontato un episodio emblematico: alcune macchine utensili italiane bloccate in Dogana negli USA e gravate da dazi fino al 100%, a seconda della provenienza dell’acciaio impiegato nella produzione.

Se questo acciaio non è europeo andiamo addirittura al 100%… è un problema veramente insuperabile.”

Un caso che mostra come le barriere doganali stiano colpendo direttamente il cuore della meccanica strumentale italiana, una delle eccellenze del made in Italy.

Industry 5.0 è stato un flop: servono scelte coraggiose”

Alla domanda del conduttore Andrea Pancani – “Stiamo andando verso un periodo di austerità?” – Bettini ha risposto con prudenza ma anche con una visione strategica:

Io mi auguro di no. Chi fa politica deve avere il coraggio di individuare quelle poche traiettorie che fanno bene al nostro Paese e investire su quelle.”

Ha poi ricordato i risultati ottenuti con Industry 4.0 e il fallimento della versione successiva:

Il 5.0 è stato un flop come sistema. Approfittare di questi momenti per riallocare sull’innovazione tecnologica la possibilità di fare investimenti può essere una leva importante.”

Secondo Bettini, questa fase di rallentamento deve essere usata per rendere le imprese più efficienti e competitive, così da trovarsi pronte quando i mercati torneranno a crescere.

“I mercati non si fermano, cambiano rotta, si gonfiano, si sgonfiano, ma un giorno ripartono. Noi dobbiamo essere pronti a intercettare quella ripartenza.”

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