Dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza e la sua sostituzione con l’Assegno di inclusione (Adi) e il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), alcune Regioni stanno studiando una contromossa: introdurre un reddito di cittadinanza regionale rivolto innanzitutto alla fascia più penalizzata, quella dei 18-59enni “occupabili”, esclusi dai nuovi sostegni nazionali. E poi anche un’integrazione per chi prende AdI. L’obiettivo è reintegrare nella rete di aiuti circa un milione di famiglie che, pur in difficoltà economica, oggi non ricevono più alcun contributo.
Campania e Puglia pronte a intervenire
In Campania, dove il candidato del centrosinistra Roberto Fico punta alla presidenza, il programma prevede l’istituzione del reddito di dignità: un assegno di 400 euro mensili più 200 euro per ogni componente del nucleo familiare, destinato agli adulti tra 18 e 59 anni che non percepiscono l’Adi ma anche a chi, pur ricevendolo, ha in carico soggetti fragili.
Una misura che intende superare la distinzione introdotta dal governo Meloni tra “occupabili” e famiglie vulnerabili, garantendo un aiuto economico diffuso.
In Puglia, il candidato di centrosinistra Antonio Decaro propone di rafforzare il Reddito di dignità regionale, già sperimentato negli anni scorsi, ampliando la platea proprio agli esclusi dal sostegno nazionale. L’idea è quella di costruire un modello di welfare locale capace di integrare i redditi e accompagnare i beneficiari verso il lavoro stabile.
Anche altre Regioni si muovono
La Toscana di Eugenio Giani ha annunciato un reddito integrativo da 500-600 euro per chi segue corsi di formazione professionale, finanziato con fondi europei.
In Sicilia, la giunta di Renato Schifani (Forza Italia) ha già introdotto un reddito regionale di cittadinanza, chiamato Reddito di povertà, fino a 5.000 euro Una tantum destinato alle famiglie.
Molise e Sardegna chiudono il cerchio
In Molise, il presidente Francesco Roberti (FI) ha lanciato la Borsa Lavoro da 700 euro mensili per disoccupati senza altri sostegni. In Sardegna, Alessandra Todde (M5s) ha rilanciato il Reddito di inclusione sociale aumentando le risorse e ampliando la platea.
Se queste proposte troveranno spazio dopo le elezioni del 23 e 24 novembre — in particolare in Campania e Puglia — il nuovo reddito di cittadinanza regionale segnerà il ritorno del sostegno economico anche per la fascia dei 18-59enni, oggi esclusa dai meccanismi nazionali.


