L’uso della cassa integrazione in Italia continua a crescere nei primi nove mesi del 2025, con segnali di preoccupazione per il settore industriale, soprattutto per la meccanica. I dati elaborati dall’Associazione Lavoro&Welfare e riportati da Il Sole 24 Ore, mostrano come tra gennaio e settembre le ore autorizzate siano aumentate del 18,56% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo 429,3 milioni di ore.
La Meccanica al centro del ricorso alla Cig
Il settore meccanico è il principale utilizzatore della cassa integrazione, con oltre 199 milioni di ore autorizzate, un aumento del 30,21% sul 2024. Questo comparto, insieme alla metallurgia, assorbe circa la metà di tutte le ore di Cig autorizzate nei primi nove mesi dell’anno.
In media, ogni lavoratore posto in Cig a zero ore per tutto il periodo ha subito una riduzione del reddito di oltre 4.400 euro (al netto delle tasse), mentre il totale del monte salari perso supera 1,3 miliardi di euro.
Oltre alla meccanica, i settori con aumento significativo delle ore autorizzate includono:
- Metallurgico: 37,3 milioni di ore (+25,12%),
- Pelli e Cuoio: con 26,4 milioni di ore (+1,64%),
- Trasporti e comunicazioni: 22,8 milioni di ore (+128,17%),
- Chimico: 23,9 milioni (+5,81%).
In calo invece: Tessile (-7,69%), Edile (-8,71%), Commercio (-22,92%) e Legno (-0,73%).
Cassa integrazione ordinaria e straordinaria: i numeri
Tra gennaio e settembre 2025:
- La Cig ordinaria rappresenta il 51,89% delle ore autorizzate (217,3 milioni di ore), con una leggera diminuzione rispetto al 2024 (-4,50%).
- La Cig straordinaria pesa per il 48% (201 milioni di ore), con un aumento del 61,6%, trainato dalla riattivazione di molti decreti sospesi in precedenza.
Le regioni più colpite dal ricorso alla cassa integrazione
La distribuzione territoriale delle ore di cassa integrazione mostra una netta concentrazione nelle regioni industrializzate:
- Lombardia: 74 milioni di ore (+6,39%),
- Veneto: 54,2 milioni (+2,20%),
- Piemonte: 47,7 milioni (+38,91%),
- Emilia-Romagna: 46,1 milioni,
- Lazio: 32,8 milioni (+72,78%),
- Toscana: 30,7 milioni (+27,45%),
- Puglia: 25,2 milioni (-6,86%),
- Campania: 24,6 milioni (-5,62%).
Un allarme per l’industria italiana
Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare, commenta: «Assistiamo da anni a uno spostamento dell’occupazione e delle ore lavorate dall’industria ai servizi, con minori tutele per i lavoratori e contratti meno stabili».
La crescita della Cig straordinaria, in particolare per contratti di solidarietà e crisi aziendali, mostra come molte imprese stiano ricorrendo a strumenti temporanei di sostegno, ma con un’incognita sul futuro occupazionale dei lavoratori coinvolti.


