Carlos Tavares, ex amministratore delegato di Stellantis, durante il suo intervento al Senato a dicembre 2024, ha sottolineato le sfide che il settore automobilistico italiano deve affrontare per restare competitivo a livello globale. Inquadrando anche la problematica nell’ottica del mercato delle auto elettriche. Secondo Tavares, l’industria deve prepararsi a confrontarsi con i produttori cinesi, che stanno conquistando mercati strategici come America Latina, Medio Oriente e Sud-Est asiatico.
In Italia, il 63% delle auto prodotte viene esportato. Questo significa che il paese non può permettersi di restare indietro rispetto alle scelte tecnologiche globali. Se il mercato internazionale si orienta verso una tecnologia che l’Italia rifiuta, il rischio è quello di una perdita di competitività e quindi di riduzione degli occupati. Come peraltro già visto nel corso del 2024.
L’Europa divisa sull’auto elettrica
Tavares ha evidenziato la frammentazione del mercato europeo riguardo alla transizione all’auto elettrica. In alcuni paesi, come quelli scandinavi, le vendite di veicoli elettrici sono molto alte, mentre in Italia e Spagna la domanda rimane ancora bassa, con un forte predominio dei motori a combustione interna.
Questa disparità rappresenta una sfida per l’industria italiana: se gli altri paesi europei richiedono veicoli elettrici e l’Italia continua a produrre principalmente motori tradizionali, la capacità di esportazione potrebbe essere compromessa.
Perché in Italia si vendono poche auto elettriche?
Secondo Tavares, il motivo principale della scarsa diffusione delle auto elettriche in Italia è il costo elevato. Per aumentare le vendite, la soluzione sarebbe rendere questi veicoli più accessibili attraverso incentivi economici e sussidi per la classe media. E poi c’è il problema delle colonnine di ricarica.
Se il governo non interverrà per stimolare la domanda, il rischio è che l’Italia resti indietro rispetto al resto d’Europa, mettendo in difficoltà l’intero settore automobilistico nazionale.