I metalmeccanici scendono di nuovo in piazza. Dopo mesi di trattative ferme e silenzi, i sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno indetto un nuovo sciopero, questa volta nazionale per il 28 marzo. Il motivo della protesta è il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto il 30 giugno 2024, in un contesto economico difficile, che sta segnando i lavoratori e le loro famiglie, caratterizzato da crisi energetiche, guerre, tensioni internazionali, transizione, calo della produzione.
“Il rinnovo del contratto è ancora più urgente”, De Palma spiega i motivi
Federmeccanica e Assistal vengono accusate di aver scelto “un comportamento irresponsabile” per non aver continuato le trattative. Michele De Palma, Segretario Generale della Fiom-Cgil, ha dichiarato: “Attorno a noi si moltiplicano le guerre, crisi energetiche, calo della produzione industriale. Il rinnovo del contratto è ancora più urgente”. I sindacati lamentano la mancanza di una risposta concreta e la chiusura al dialogo, costringendoli a proclamare lo sciopero.
“C’è un motivo per aumentare subito il salario”
L’aumento salariale è al centro delle richieste sindacali. “Vogliamo aumentare il salario, è un fatto positivo non solo per i lavoratori, ma per l’economia nel suo complesso“, ha sottolineato Rocco Palombella, Segretario Generale della Uilm-Uil. Secondo i sindacati, con salari più alti si potrebbe stimolare la crescita economica. “La ricchezza – aggiunge il sindacalista – non la creano i ricchi, ma tanti lavoratori”. Per i sindacati, il blocco delle trattative non solo limita i diritti dei lavoratori, ma frena anche la ripresa economica del paese. Insomma la logica del contratto al risparmio, accentuata dagli industriali di Assistal, non può valere in questa fase.
I sindacati evidenziano il ritorno a un clima di conflitto, un “scontro” che non si vedeva dal 1999. Palombella ha sottolineato: “Non si scioperava in questo modo dal 1999, quando si arrivò a 36 ore di sciopero per ottenere il rinnovo del contratto”. La responsabilità dello stallo è da attribuire agli industriali, secondo i sindacati, che chiedono un negoziato autentico per ripristinare un dialogo costruttivo e soprattutto un confronto sulla piattaforma dei lavoratori. “Abbiamo noi la titolarità di presentare la richiesta”, ha concluso De Palma. Chiaro l’attacco al tentativo di Federmeccanica di rilanciare con la contro-piattaforma, una serie di richieste avversate sin da subito dai sindacati.
“Ora un vero negoziato”
La piattaforma presentata da Federmeccanica è stata definita da parte sindacale “una trattativa di facciata”. Palombella ha dichiarato: “Non chiediamo la ripresa di una trattativa finta, vogliamo un vero negoziato“. La posizione degli industriali viene vista come un tentativo di non aprire a un confronto serio, con i sindacati che chiedono risposte concrete. Ferdinando Uliano, Segretario Generale della Fim-Cisl, ha anche accusato Federmeccanica di “seppellire le relazioni industriali costruite in questi anni”.
Calendario della Mobilitazione per il mese di Marzo
A marzo, i metalmeccanici avvieranno una serie di azioni di mobilitazione. Inizieranno il 10 marzo con un ciclo di assemblee nei luoghi di lavoro, per coinvolgere i lavoratori sulla questione del rinnovo del contratto. Il 21 marzo si terranno tre assemblee nazionali, dove i sindacati faranno il punto della situazione e rafforzeranno l’unità tra i lavoratori.
Il 28 marzo, infine, è stato proclamato uno sciopero nazionale, accompagnato da manifestazioni a livello regionale e provinciale, per dare forza alla richiesta di un rinnovo immediato del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.