Il trattamento integrativo L. 21/2020, indicato in busta paga, è un Bonus fiscale di 100 euro mensili riconosciuto ai lavoratori dipendenti, compresi i metalmeccanici, che rispettano determinati requisiti di reddito. Anche noto come Ex Bonus Renzi.
Requisiti confermati nel 2025
In particolare:
- spetta automaticamente ai lavoratori con reddito complessivo fino a 15.000 euro (imponibile fiscale), a condizione che l’imposta lorda sia superiore alla detrazione per lavoro dipendente prevista dall’art. 13, c. 1 del TUIR.
- per i lavoratori con redditi tra 15.000 e 28.000 euro, il trattamento viene riconosciuto solo se la somma delle detrazioni supera l’Irpef lorda. In questo caso, l’importo del beneficio corrisponde alla differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda, con un limite massimo di 1.200 euro annui.
Il rischio di dover restituire il trattamento integrativo
Sebbene il trattamento integrativo venga erogato mese per mese dal datore di lavoro, il calcolo definitivo viene fatto con il conguaglio di fine anno o al termine del rapporto di lavoro. Se il lavoratore supera la soglia di reddito, anche per piccole variazioni, potrebbe trovarsi nella situazione di dover restituire l’importo percepito.
A volte può bastare un premio di produzione, anche di poche centinaia di euro, erogato a fine anno a far “saltare il banco”. In questo modo l’imponibile fiscale annuo va a superare i 15.000 euro e il lavoratore automaticamente è fuori. Dovendo restituire quanto percepito, cioè 1.200 euro annui. E’ il cedolino di dicembre che “parla” e anticipa come andranno le cose.
Come avviene il recupero dell’importo non spettante?
Se, al termine dell’anno, il datore di lavoro rileva che il lavoratore ha ricevuto il trattamento senza averne diritto, nelle successive busta paga si procede al recupero degli importi non dovuti tramite il conguaglio fiscale. In genere a partire dalla busta paga di gennaio o febbraio.
Il recupero avviene in otto rate mensili, a partire dalla retribuzione su cui si applica il conguaglio, se l’importo supera i 60 euro. Se invece il rapporto di lavoro si interrompe prima della fine dell’anno, il recupero avviene in un’unica soluzione sull’ultima busta paga.
Chi deve restituire l’intero ammontare del Trattamento Integrativo potrà ritrovare quindi trattenute anche di 150 euro per mese, per 8 cedolini paga, fino a concorrenza dell’importo indebitamente percepito.
1.200 euro : 8 rate = 150 euro
Se l’importo da restituire è più basso di 1.200 euro chiaramente le rate saranno più basse di 150 euro. Come nel caso della Busta paga che segue. Dove la trattenuta mensile è di 41,09 euro (colonna a destra) e il debito residuo del lavoratore metalmeccanico è pari a 205,48 che continueranno ad essere addebitati nei mesi seguenti.

Come evitare le brutte sorprese?
Per evitare di dover restituire il trattamento integrativo, i lavoratori metalmeccanici possono:
- monitorare attentamente il proprio reddito complessivo durante l’anno.
- verificare il proprio diritto al trattamento integrativo in base alle detrazioni spettanti.
- rinunciare all’erogazione automatica del beneficio tramite una comunicazione scritta al datore di lavoro, nel caso in cui si preveda di superare le soglie di reddito. C’è sempre la possibilità, eventualmente di recuperarlo, in fase di Dichiarazione dei Redditi, se ci sono tutti i requisiti.
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