Confartigianato, Cna e Casartigiani esprimono soddisfazione per la proroga al gennaio 2026 dell’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali, prevista dal Decreto Legge 39 del 31 marzo 2024.
Durante l’audizione presso l’ottava commissione Ambiente della Camera, i rappresentanti delle piccole imprese hanno apprezzato anche lo scaglionamento dei tempi in base alla dimensione aziendale, ritenuto rispettoso del principio di proporzionalità.
Perplessità ancora aperte sul nuovo obbligo
Tuttavia, restano forti criticità e preoccupazioni. L’introduzione dell’obbligo assicurativo con la Legge di Bilancio 2024 – spiegano le associazioni – ha generato incertezze nell’intero tessuto produttivo italiano.
“Abbiamo atteso fino all’ultimo la proroga, richiesta da tempo”, hanno dichiarato. Il rinvio rappresenta un’occasione per avviare il nuovo sistema in modo ordinato e senza penalizzazioni.
Tre richieste chiave degli artigiani
Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno ribadito tre richieste fondamentali per correggere le criticità del provvedimento:
1. Esclusione per imprese in immobili in affitto da privati
Le imprese che svolgono l’attività in immobili presi in locazione da privati dovrebbero essere esonerate dall’obbligo assicurativo.
Il chiarimento fornito dal Mimit il 28 marzo 2024 ha escluso dall’obbligo i soli conduttori “di beni immobili diversi da quelli strumentali all’attività”. Ma secondo le associazioni questo non basta, perché molte microimprese usano locali in affitto privato per attività operative, pur senza essere proprietarie.
Come riportato da Metalmeccanici News, “in molte aree industriali, soprattutto del Centro e Sud Italia, le microimprese metalmeccaniche lavorano in capannoni di proprietà privata, spesso senza contratti di lungo periodo e con strutture adattate nel tempo. È impensabile imporre loro un onere assicurativo aggiuntivo senza tener conto di queste condizioni reali.”
2. Esclusione per imprese in regime forfetario e piccole dotazioni
Le associazioni chiedono l’esenzione anche per:
- imprese in regime forfetario
- imprese personali fuori dal forfetario ma con attrezzature dal valore inferiore a 20mila euro
L’obiettivo è evitare un eccessivo aggravio burocratico ed economico per le realtà più piccole e meno strutturate.
3. Chiarezza normativa sui beni con abusi edilizi
Serve una norma chiara sull’esclusione dall’obbligo assicurativo dei beni gravati da abusi edilizi, anche se minimi.
Secondo Confartigianato, Cna e Casartigiani, molte imprese rischiano di non poter stipulare polizze o vedersi negato il risarcimento in caso di eventi catastrofali, per irregolarità formali legate a piccole difformità edilizie.
